Barclays boccia Unicredit

by Redazione Commenta

Il broker intravede un grosso deficit di capitale e il titolo va giù a Piazza Affari.

l titolo Unicredit si colloca in fondo al listino di Piazza Affari facendo registrare una flessione dell’1,81% a 5,425 euro in scia al downgrade di Barclays da equal weight a underweight durante l’ultima seduta settimanale di contrattazioni.

Sottopesare, dunque, in portafoglio il titolo con un nuovo target price a 5 euro dal precedente a 6,30 euro a causa del capitale debole e dei ritorni modesti della banca.

“Un aggiornamento strategico deludente lascia il gruppo con un capitale debole e con il rischio di registrare ancora rendimenti deludenti entro il 2018. Stimiamo, infatti, un deficit di capitale di 7 miliardi di euro, pari a più del 20% dell’attuale capitalizzazione di mercato di Unicredit, e un rote ancora al di sotto del 9% nel 2018”, si legge nella nota di Barclays.

Il target di Common equity Tier all’11,5% “sembra troppo basso, per noi, anche se realizzabile considerando il buffer sul dividendo. E questo lascia il gruppo in una posizione debole rispetto al settore, con un Cet1 al 9,4% dopo Basilea 4 e l’IFRS9. Crediamo che un target di Cet1 dell’11% post adeguamenti normativi sarebbe più adeguato per il gruppo, soprattutto in considerazione della significativa esposizione dell’istituto all’Europa centro orientale”, proseguono gli analisti di Barclays che prevedono un Cet1 all’11,2% nel 2018.

Questo gap implica, appunto, un deficit di capitale di 7 miliardi di euro o 1,2 euro per azione. Il management di Unicredit, hanno rammentato gli esperti, ha chiaramente dichiarato la sua intenzione di cedere alcuni asset più piccoli del gruppo, “ma questo potrebbe richiedere un certo tempo, potenzialmente richiedere un ben più radicale business plan”.

La banca ha poi come obiettivo un rote che dal 5% del 2014 dovrebbe salire all’11% nel 2018, ma almeno i due terzi di questo miglioramento dovrebbero venire dalla crescita delle commissioni, dove il gruppo ha sottoperformato i competitor. “Restiamo quindi prudenti sulla capacità di crescita dei ricavi e ci aspettiamo un rote dell’8,5% nel 2018”, precisano gli analisti della banca d’affari.

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