Piazza Affari, riflettori su Telecom Italia

by Redazione Commenta

Il dietrofront da parte di Metroweb è una doccia fredda per il colosso delle tlc, che intanto scambia a 1,084 euro.

Questa mattina, a Milano, l’indice Ftse Mib è salito dello 0,12% portandosi a 23.343 punti. Gli occhi degli investitori sono tutti puntati su Telecom Italia. Il titolo scambia a quota 1,084 euro (+0,56%) dopo che la Cassa depositi e prestiti ha sbattuto la porta in faccia al colosso delle telecomunicazioni per quanto concerne il progetto Metroweb.

L’amministratore delegato del Fondo strategico italiano Tamagnini, socio di Metroweb, ha infatti inviato, anche a nome della società controllante Cdp, una missiva a Telecom Italia. L’obiettivo? Mettere nero su bianco la non procedibilità della proposta presentata dalla società con a capo Patuano.

Questo brusco blocco delle trattative riporta dunque la partita per Metroweb allo stato attuale. Vi sono dunque un’offerta formale da parte di Vodafone per ottenere un ruolo attivo a livello di governance e investimenti, una posizione di Telecom Italia che lega la propria partecipazione al progetto al controllo della stessa e alla sostanziale neutralità sul tema della governance da parte di Wind. Il finale di partita è rinviato a maggio.

Così gli analisti:

L’ultima offerta da TI includeva l’acquisizione di una quota iniziale del 60% della newco con il 20% dei voti in una prima fase sterilizzata, seguita da un controllo totale in cinque anni al momento della chiusura del roll-out della fibra. Sembra che il controllo totale non sia stato accettato dal Fsi. Secondo altre fonti di stampa il Fsi sia disposto a consentire a TI di raggiungere una quota fino all’80% e a prendere una partecipazione direttamente in TI (10/20%) in cambio di Metroweb. In ogni caso, nonostante questo nuovo stop , crediamo che la saga Metroweb non sia finita e riteniamo che le parti si siederanno nuovamente al tavolo dei negoziati. I target del nuovo piano strategico di Telecom Italia sono finalizzati a supportare il gruppo nell’accelerazione degli investimenti necessari per la rete di nuova generazione e la tecnologia di trasmissione dati su rete radiomobile di quarta generazione (LTE).

 

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