Aziende italiane cercano nuovi investimenti sui mercati esteri

by Redazione Commenta

Le mosse delle aziende per risalire la china compatibilmente con le decisioni di Francoforte

Qualcosa sta cambiando sui mercati dopo le mosse di politica monetaria provenienti da Europa, Giappone e Usa. Strategie tese a risollevare l’economia. In questo intento, come noto, la Fed è già riuscita. E l’Europa?

Quali sono le mosse delle aziende per risalire la china compatibilmente con le decisioni di Francoforte?

Successivamente alla decisione della Bce di tagliare i tassi il biglietto verde è tornato sui livelli minimi e promette di restare debole almeno fino alla fine dell’anno. Appare dunque opportuno sfruttare la debolezza del dollaro per nuovi investimenti:

La discesa del rapporto di cambio euro-dollaro, che ha avuto un’accelerazione nel corso delle ultime settimane, non mancherà di produrre effetti sulla dinamica degli utili di numerose società quotate alla Borsa di Milano. Per comprendere la rilevanza del fattore cambio, si può far riferimento, per esempio, alla stagione dei risultati trimestrali appena conclusa: il fattore cambio ha infatti rappresentato un elemento fortemente negativo per le società industriali esposte sui mercati extra-europei; così pure era avvenuto per i risultati del primo trimestre. Tale effetto negativo dovrebbe però gradualmente diminuire nel corso del 2°semestre 2014, fino ad invertire il proprio segno con l’inizio del 2015. L’attuale debolezza dell’euro si protrarrà anche nel 2015, quando l’attesa è per un cambio euro – dollaro tra 1,25 e 1,30.

Per valutare correttamente gli effetti sui conti delle società quotate, è necessario ricordare che, ai fini della conversione in euro di costi e ricavi realizzati in valute estere, si utilizza il cambio medio del periodo: così, per esempio, nel corso del terzo trimestre, riteniamo che l’effetto del cambio euro dollaro sui risultati delle società quotate dovrebbe essere nel complesso neutrale (nel confronto con il cambio medio del terzo trim 2013). Durante il quarto trimestre invece l’effetto cambio potrebbe essere lievemente positivo (dato che tra ottobre e dicembre del 2013 il cambio si era mosso tra 1.35 e 1.38 circa). Tra i comparti esposti al fattore cambio ricordiamo, tra gli altri, gli industriali, le società di impiantistica e costruzioni, le società operanti nel comparto dei beni di lusso, i mezzi di trasporto.

 

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