Trading automatico, Vincenzo Longo Market Strategist IG: «Stop all’irrazionalità ed errori. Telecom tra i titoli più appetibili»

by Redazione Commenta

 Meno tensione e emotività. Così il trading cambia pelle e si rinnova grazie a una nuova dimensione degli investimenti finanziari: il trading automatico. Secondo una relazione della Banca d’Italia attualmente oltre il 60% degli scambi sui listini finanziari è fatto attraverso l’aiuto di sistemi informatici che gestiscono le operazioni di trading. Un mercato in forte sviluppo, dunque, come ci spiega Vincenzo Longo market strategist di IG. Specializzato nell’analisi tecnica e fondamentale dei mercati azionari, forex, materie prime e bond, Longo cura ogni giorno la sezione di news e analisi del sito italiano di IG, in particolare la sezione forex del sito e l’Outlook sui mercati distribuito alla stampa finanziaria.

In questo periodo sta lavorando a una guida sul trading automatico, un’innovazione nel modo di fare trading. In cosa consiste e quali opportunità offre?

«La guida ha l’obiettivo di rendere accessibile il trading automatico agli utenti neofiti, ovvero coloro che per la prima volta si avvicinano al mondo dei trading system. Quando parliamo di trading system facciamo riferimento a un algoritmo che consente di replicare una determinata strategia di trading in modo del tutto automatico».

Quali sono le caratteristiche che deve avere un trading automatico? Ne esiste uno migliore degli altri?

«Tanti sono i dettagli che vanno configurati quando lanciamo un trading system. La caratteristica importante, però, è che il rapporto rischio/rendimento della strategia impostata sia in linea con le nostre preferenze. Da questa affermazione si desume anche come non esista una strategia migliore in assoluto. Dipende sostanzialmente dalle nostre preferenze in termini di rischio, rendimento, mercato su cui operare e così via».

Che consigli darebbe a chi si avvicina per la prima volta a questa forma di trading?

«Il primo è senz’altro quello di impostare la propria strategia e testarla con i dati passati. Questo processo, noto come back testing, è molto utile per capire i profitti/perdite potenziali che avremmo realizzato e come avrebbe funzionato la strategia. Inoltre potremmo anche ottimizzare la strategia per affinare ulteriormente i risultati».

Come market strategist di IG si occupa anche dell’analisi quotidiana dei dati macro. I mercati sembrano essere pronti a un rallentamento della crescita rispetto al trimestre precedente, ma dati lontani dal consenso potrebbero accentuare i movimenti. Che scenario si prospetta?

«Per ora i mercati sembrano scontare un semplice rallentamento della crescita globale, dovuto per lo più ai Paesi Emergenti, Cina in primis. Lo scenario di una frenata non è ancora incorporata nei prezzi di mercato, pertanto se dovessero emergere nuove indicazioni in tal senso, le vendite violente potrebbero riprendere e gli indici andranno ad aggiornare i minimi di gennaio. E’ pur vero che nel caso di vistoso rallentamento le Banche centrali potrebbero andare ad allentare ulteriormente la propria politica monetaria, attenuando la discesa dei listini».

La sfiducia sembra avere la meglio sull’Europa a cui non basta il rialzo dei prezzi del petrolio per riprendere quota e così le piazze finanziarie del Vecchio Continente vivono giornate di passioni. In particolare  Piazza Affari. Una sua analisi sull’attuale situazione dei mercati finanziari.

«L’Europa ha perso tantissimo terreno in questo inizio d’anno rispetto agli indici Usa. La giustificazione potrebbe risiedere nel fatto che molti grandi fondi avevano sovrappesato l’area euro nel 2015 e le recenti turbolenze potrebbero aver spinto molti di questi a fare dietrofront. L’Italia merita un caso a parte. E’ tra i listini peggiori all’interno dell’area (Ftse Mib -12,9% a gennaio), dopo aver chiuso un 2015 al vertice della classifica mondiale. Questo fattore, insieme alle tensioni legate al comparto bancario, sembrano essere i principali catalizzatori di una performance così negativa nel primo mese dell’anno, la peggiore da agosto 2011. Probabilmente maggiori dettagli sul tema della Bad Bank e il consolidamento tra le popolari potrebbero essere due fattori in grado di far recuperare parzialmente terreno a Piazza Affari».

L’offerta didattica presente sulla piattaforma di IG è molto ampia. Anche lei ha corsi e rubriche quotidiane. Una riservata all’analisi tecnica e una al commento dei dati macro. Ce ne parli.

«Nella prima, il taglio è esclusivamente tecnico, adatto sia a utenti neofiti che professionisti. Durante questi seminari vengono esaminate alcune particolari figure di analisi tecnica, con la spiegazione della relativa strategia. Nei seminari di commento alle figure macro vengono analizzate le reazioni del mercato alla pubblicazione di un particolare dato come può essere quello dei Non Farm Payrolls o il Pil statunitense».

Un’ultima domanda. C’è un indice o un titolo preferito dai cliente o che consiglierebbe?  

«Tra gli indici, il Dax rimane senza dubbio la prima scelta tra i nostri clienti, mentre sui titoli l’attività di trading nelle ultime settimane si è intensificata sensibilmente sui titoli bancari italiani, vista la forte volatilità. In un anno che si preannuncia essere molto difficile per i mercati finanziari, crediamo che l’opzione migliore sia puntare sui titoli che riservano un certo appeal speculativo per via di dossier aperti su M&A e così via. Per questi motivi, ci aspettiamo che Telecom Italia sia ancora appetibile a questi prezzi e, se la scalata da parte dei soci francesi dovesse intensificarsi, potremmo assistere a un ritorno anche verso quota 1,30 euro».

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