Andamento mercati azionari dopo i dati asiatici

by Redazione Commenta

  La settimana in Borsa inizia in modo piuttosto tranquillo, pochi movimenti e concentratati su una rosa di titoli ben specifica.

Secondo l’analisi di Marco Lastrico della Barabino & Partners S.p.A. “ L’Asia ha a sua volta accolto con soddisfazione il labour market report US. Fortissima Tokyo (+2.3%), galvanizzata dal calo dello Yen, l’unica divisa tra le principali a mostrare una reazione coerente ai payrolls”.

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“Ulteriore supporto al sentiment è giunto dal trade balance cinese di novembre, con le esportazioni molto più alte delle attese (+12.7% YoY vs +7% atteso). Il CPI novembre in calo completa il quadro, riducendo la necessità di manovre restrittive. Sempre in Cina, la People Bank of China ha permesso allo Yuan di segnare i massimi storici contro $, lasciando intendere che potrebbe essere in arrivo un allargamento della banda di oscillazione. Alcuni vi hanno letto un segnale di determinazione nel portare avanti le riforme. Infine Bombay continua ad avvantaggiarsi della vittoria elettorale dell’opposizione alla elezioni locali.

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L’analista spiega i possibili scenari: “ Venerdi sera, Evans, noto per essere una colomba, ha dichiarato che il livello dell’inflazione lo preoccupa, e che comunque prima di modificare la politica monetaria vorrebbe avere ulteriori evidenze che i miglioramenti del mercato del lavoro sono sostenibili. Vedremo cosa aggiungeranno Lacker, Bullard e Fischer, rispettivamente una colomba, un equilibrato e un falco, tutti di scena stasera.

Personalmente, dubito che gli ultimi dati siano sufficientemente forti per costituire un consenso del FOMC sulla necessità di agire immediatamente:
** In fin dei conti, il report di venerdi colloca la creazione di posti di lavoro intorno a 200.000 al mese, grossomodo in linea con la media degli ultimi 12 mesi.
** L’inflazione è ancora assai bassa (PCE 1.1% vs 2% di target) e i segnali di un inversione di tendenza sono scarsi.
** Bernanke ha costruito la sua carriera criticando i Giapponesi per aver rimosso anzitempo lo stimolo monetario, difficilmente vorrà rischiare di incorrere nello stesso errore.
Resto dell’idea che agiranno a Marzo, anche se un buon deal sul budget al congresso potrebbe, coeteris paribus, farli anticipare a Gennaio”.

 

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