Saipem -24% in borsa dopo revisione stime 2013

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Saipem, come da previsioni degli analisti finanziari nel corso di questo week-end, è finita al tappeto a Piazza Affari, dove mostra una flessione del 24,27% a 15,23 euro. Il titolo inizialmente non riusciva nemmeno a far prezzo, poi ha aperto ed è crollato a 15 euro

saipemSaipem, come da previsioni degli analisti finanziari nel corso di questo week-end, è finita al tappeto a Piazza Affari, dove mostra una flessione del 24,27% a 15,23 euro. Il titolo inizialmente non riusciva nemmeno a far prezzo, poi ha aperto ed è crollato a 15 euro sui livelli più bassi da fine luglio 2009. Da inizio anno il titolo Saipem perde l’85% ed è il peggiore titolo sul listino FTSE MIB di Piazza Affari. Il crollo in borsa arriva dopo che Saipem annuncia nuovo profit warning sul 2013.

Saipem aveva annunciato la prima revisione al ribasso delle stime sull’esercizio 2013 lo scorso 30 gennaio, ma sul finire del 2012 fu implicata in uno scandalo per presunta corruzione in Algeria che costò il ribaltone ai vertici della società. Oltre ai gravi problemi in Algeria, emergono nuove difficoltà in mercati molto importanti per il gruppo petrolifero come il Messico e il Canada.

Inoltre, sembra che siano emerse anche criticità nel segmento di Engineering & Construction Offshore a causa di imprevisti di natura tecnica. Tutte queste problematiche hanno spinto la società a rivedere gli obiettivi di redditività per l’anno in corso. Il 2013 dovrebbe così chiudersi con una perdita compresa tra 300 e 350 milioni di euro. Si tratta di una previsione diametralmente opposta a quella del consenso degli analisti, che finora stimavano profitti superiori ai 400 milioni di euro.

Il nuovo profit warning 2013 ha spinto broker a banche d’affari a rivedere i loro giudizi sul titolo della società di oil equipment controllata da Eni. Morgan Stanley ha confermato il rating “overweight”, ma contestualmente ha tagliato il target price a 20 euro da 27,5 euro. Mediobanca conferma il giudizio “neutral”, ma abbassa il target a 17 euro da 23,7 euro. Credit Suisse ha confermato il rating “underperform”, ma ha abbassato il prezzo obiettivo a 16 euro da 22 euro. La bocciatura più pesante arriva da Société Générale, che taglia sia il rating (a “sell” da “hold”) sia il target price (a 16 euro da 23 euro).

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