La presentazione del piano industriale 2013-2017 di Saras non ha fatto emergere agggiornamenti sulla forma che prenderà la joint venture con la russa Rosneft. Alla borsa di Milano il titolo Saras ha comunque chiuso con un rialzo dell’1,01%
La presentazione del piano industriale 2013-2017 di Saras non ha fatto emergere agggiornamenti sulla forma che prenderà la joint venture con la russa Rosneft. Alla borsa di Milano il titolo Saras ha comunque chiuso con un rialzo dell’1,01% a 0,9495 euro, evidenziando un buon momento di forma che dura ormai da venerdì scorso. Dal piano non sono emersi dettagli rilevanti sulla riorganizzazione societaria, in particolare per ciò che concerne il conferimento del ramo d’azienda dell’attività di raffinazione a una società di nuova costituzione controllata interamente da Saras.
Nessuna novità anche per la possibile joint venture con Rosneft. L’idea è comunque quella di creare una società paritetica 50/50 per la commercializzazione e la lavorazione del petrolio greggio e per la vendita dei prodotti derivati del petrolio. Le due società sarebbero poi interessate a sviluppare nuovi mercati e attività nell’ambito dei prodotti petroliferi per integrare i canali di marketing di Saras.
â–º SARAS PERDE 90 MILIONI NEL 2012
Secondo la maggior parte degli analisti finanziari, il titolo Saras potrebbe diventare molto appetibile in borsa soltanto in caso di cessione di una quota di minoranza della raffineria di Sarrroch. Infatti, si stima che una joint venture con Rosneft basata solo su aspetti commerciali non dovrebbe avere un grosso impatto sul titolo.
â–º SARAS, JOINT-VENTURE CON LA RUSSA ROSNEFT
Banca Imi consiglia di tenere le azioni in portfolio (rating “holdâ€) e assegna un target price di 0,9 euro. La merchant bank del gruppo Intesa Sanpaolo guarda con interesse ai possibili dettagli sul contratto preliminare firmato con Rosneft, che viene considerato come il vero driver catalizzatore per il titolo della società petrolifera controllata dalla famiglia Moratti.