Buona la semestrale, Fincantieri sugli scudi a Piazza Affari

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Il gruppo ha riportato un fatturato nel semestre del valore di 2,266 miliardi di euro, con ricavi nel secondo trimestre dell'anno per 1,218 miliardi di euro, +10% rispetto al secondo trimestre 2015 e oltre i 1,116 miliardi previsti da Equita.

Fincantieri sugli scudi a Milano. Il titolo scambia a 0,364, in rialzo del 3,2% successivamente ai dati su un semestre che batte le attese degli analisti, ma non quelle della società, che aveva preventivato tali valori nel piano industriale.

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Il gruppo ha riportato un fatturato nel semestre del valore di 2,266 miliardi di euro, con ricavi nel secondo trimestre dell’anno per 1,218 miliardi di euro, +10% rispetto al secondo trimestre 2015 e oltre i 1,116 miliardi previsti da Equita (rating hold e target price a 0,4 euro), i 1,164 miliardi di Banca Imi (rating hold e target price a 0,41 euro) e i 1,169 miliardi di Kepler Cheuvreux (rating buy e target price a 0,39 euro).

In contrazione, invece, l’ebitda pari a 62 milioni tra aprile e giugno (50 milioni la stima di Equita), -11% rispetto ai 69 milioni dello stesso periodo 2015, con un risultato nel semestre pari a 113 milioni (101 milioni la stima della sim, 106 milioni quella di Kepler e 110 quella di Banca Imi) e un margine attestatosi al 5%. Positivo anche il risultato operativo netto pari a 5 milioni di euro nel semestre, valore che ha battuto le previsioni di Equita, che stimava una perdita pari a 8 milioni di euro e che ha fornito segnali di chiara crescita rispetto al passivo di 19 milioni riportato nel medesimo periodo dello scorso esercizio.

Al di sotto della linea operativa, da segnalare il miglioramento della posizione finanziaria netta, passata da una passività di 438 milioni alla chiusura dell’esercizio precedente a 408 milioni (-506 milioni la stima di Equita e -500 milioni quella di Banca Imi), riduzione da attribuirsi alla liquidità generata dalle consegne del semestre, il cui effetto è stato parzialmente compensato da investimenti e dal rimborso di alcuni finanziamenti. “L’indebitamento netto del gruppo si è mantenuto ben al di sotto dei 700-800 milioni indicati nelle linee guida per l’esercizio attuale”, hanno sottolineato gli analisti di Kepler Cheuvreux, che ritengono l’anticipo di 4 miliardi sul contratto navale con il Qatar possa beneficiare i risultati del secondo semestre.

Altro segnale incoraggiante è la diminuzione dei crediti verso clienti della controllata Vard, scesi dai 1,103 miliardi di fine 2015 a 937 milioni. Positivo per 131 milioni anche il flusso di cassa operativo, a fronte di un flusso negativo nel primo semestre 2015 per 177 milioni e nonostante un assorbimento di cassa per 227 milioni dovuto al rimborso dei suddetti prestiti per la costruzione.

Il carico di lavoro complessivo ha toccato nuovi record raggiungendo i 21,8 miliardi di euro, che “corrispondono a circa 5,2 anni di lavoro, se rapportati alla soglia ricavi registrata nello scorso esercizio”, ha puntualizzato la società. Molto ricco anche il portafoglio ordini, che al 30 giugno si è attestato a 19,290 miliardi, in netto incremento rispetto ai 12,044 miliardi nel periodo omogeneo. Nel dettaglio, gli ordini acquisiti tra gennaio e giugno sono stati pari a 5,85 miliardi (4,17 miliardi nel primo semestre 2015).

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