Cancellata la lista nera dei paradisi fiscali

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Dopo lo stop ai paradisi fiscali dichiarato durante il G20 di Londra il Ministro degli Esteri Franco Frattini aveva espresso l'assoluta necessità..

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Dopo lo stop ai paradisi fiscali dichiarato durante il G20 di Londra il Ministro degli Esteri Franco Frattini aveva espresso l’assoluta necessità di passare in brevissimo tempo dai fatti alle parole affinchè i paesi inseriti nella cosiddetta lista nera dei paradisi fiscali si adeguassero velocemente a quelle che sono le norme finanziarie internazionali.

C’è mancato poco che Frattini non facesse in tempo neanche a pronunciare tali parole visto che la cosiddetta lista nera dei paradisi fiscli è già scomparsa. I paesi che ne facevano parte (Uruguay, Costa Rica, Filippine e Malaysia), infatti, sono già stati cancellati da questa lista per aver assunto l’impegno formale ad uno scambio di informazioni sulla base degli standard internazionali stabiliti dall’Ocse.


Si tratta di un passo senza dubbio importante ma che, tuttavia, non può rimanere isolato. I Paesi che sono stati cancellati dalla lista nera, infatti, sono semplicemente confluiti in quella grigia, andandosi a collocare al fianco di Paesi quali Svizzera, Lussemburgo, Austria, Belgio, Singapore, Cile, isole Cayman, Liechtenstein e Principato di Monaco.

Il cammino, quindi, è ancora lungo e non solo perchè esiste una consistente lista grigia ma anche perchè, come abbiamo già, detto, i Paesi cancellati dalla lista nera hanno soltanto assunto un impegno formale allo scambio di informazioni, nulla di certo e concreto. Infatti, come ha giustamente affermato il commissario europeo KovacsGli impegni sono solo un primo passo. Siamo più interessati alla loro realizzazione“.


Nonostante la notizia della cancellazione della lista nera gli esperti del settore restano piuttosto scettici poichè, a loro avviso, uscire dalla lista nera non è molto difficile poichè occorre semplicemente una dichiarazione d’intenti. Quello che, invece, appare difficile è lo sfoltimento della lista grigia in cui le trattative tra i singoli Paesi si preannunciano piuttosto lunghe.

Nel frattempo è stato fissato per il 28 Aprile l’inizio delle trattative tra Svizzera e Stati Uniti per la revisione dell’accordo fiscale sulla doppia imposizione, che rappresenta il primo passo verso l’inserimento nelle intese esistenti e verso l’adesione ai parametri dell’Ocse per la lotta all’evasione fiscale. La Svizzera, infatti, ha accordi fiscali bilaterali con 74 Paesi e dovrà rivederne almeno 12 per poter uscire dalla lista grigia.

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