Dividendo 2013 De’Longhi esercizio 2012

Una cedola unitaria di 0,29 euro per azione corrispondente ad un pay-out ratio pari al 37%. E’ questo l’ammontare del dividendo sull’esercizio 2012 che il Consiglio di Amministrazione della società quotata in Borsa a Piazza Affari De’Longhi S.p.A. proporrà all’Assemblea degli Azionisti. Questo dopo che De’Longhi S.p.A. ha chiuso l’esercizio 2012 con un fatturato in crescita anno su anno del 7% a 1.530,1 milioni di euro a fronte di un Ebitda che, prima degli oneri non ricorrenti, si è attestato al 15,2% dei ricavi.

Bene anche l’Ebit a 189 milioni di euro, con un incremento anno su anno del 9,6%, e l’utile netto di competenza del Gruppo che è passato dai 93,9 milioni di euro al 31 dicembre del 2011 ai 118 milioni di euro al 31 dicembre del 2012.

De’Longhi anticipa pagamento a Procter & Gamble

93 milioni di euro, di cui 90 milioni di euro a titolo di prezzo, e 3 milioni di euro corrispondenti agli interessi maturati. E’ la somma che, in anticipo rispetto ad una rateazione fissata in quindici anni, la società quotata in Borsa a Piazza Affari De’Longhi S.p.A. ha pagato all’americana Procter & Gamble nell’ambito dell’operazione di acquisizione del brand Braun in licenza perpetua.

Per quel che riguarda la natura del pagamento a Procter & Gamble, De’Longhi S.p.A. ha fatto presente con un comunicato ufficiale che il saldo è avvenuto attingendo dalla liquidità del Gruppo, di cui una quota da finanziamenti.

De’Longhi famiglia colloca 8% azioni sul mercato

La famiglia De’Longhi ha deciso di collocare una quota dell’8% sul mercato, allentando così la posizione di controllo nel gruppo industriale trevigiano che continua a dimostrarsi immune alla crisi economica. La maggioranza delle azioni resta sempre in mano alla famiglia De’Longhi, tra Giuseppe (attuale presidente), Fabio (vice-presidente e amministratore delegato) e la holding lussemburghese, che però ora cotrollerà il 67% dalla precedente quota del 75%. Ieri le azioni De’Longhi, quotate a Piazza Affari ccon il ticker “DLG”, hanno chiuso la seduta con un rialzo dello 0,57% a 10,5 euro.