Exor, plusvalenza di 722 milioni grazie alla fusione di Cushman & Wakefield

by Redazione Commenta

Si conclude positivamente l'affare tra la celebre finanziaria piemontese e Dtz.

L’operazione che ha portato Exor a perfezionare la vendita dell’intera partecipazione in Cushman & Wakefield a Dtz è andata a buon fine.

Tutto è andato come previsto nelle intenzioni dichiarate in data 11 maggio dalla finanziaria.

La transazione riconosce a Cushman & Wakefield un enterprise value totale pari 2,042 miliardi di dollari e determina per Exor proventi netti pari a 1,278 miliardi, con una plusvalenza di circa 722 milioni di dollari.

Cushman & Wakefield è una delle maggiori società al mondo nei servizi immobiliari, mentre l’acquirente Dtz è una società detenuta da un gruppo di investitori composto da Tpg Capital, Pag Asia Capital e Ontario Teachers’ Pension Plan. Secondo il progetto emerso all’annuncio dell’operazione, Cushman & Wakefield si fonderà con Dtz per dar vita un big mondiale nel campo dei servizi per il settore immobiliare. La holding del gruppo Agnelli deteneva il 75% di Cushman da otto anni. La tempistica con cui è stata perfezionata l’operazione da parte di Exor, il suo valore e quello della plusvalenza per la holding sembrano in linea con le attese del mercato, stando ai commenti degli analisti finanziari. Tanto che il titolo Exor in Borsa è poco mosso (+0,2%).

Anno intenso per Exor , chead agosto ha raggiunto l’accordo per acquistare il colosso delle riassicurazioni PartnerRe per 6,9 miliardi di dollari ed è diventato il principale azionista del settimanale Economist, con un investimento da 405 milioni di euro. Entrambe le operazioni saranno perfezionate nei prossimi mesi. La società, che fa capo alla famiglia Agnelli, aveva archiviato il primo semestre con un utile più che triplicato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e stima per l’intero esercizio 2015 un «risultato positivo».

 

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