Versace e Ferragamo attese dalla ‘prova del nove’ in Borsa

by Redazione Commenta

La prima mira a quotarsi, la seconda ad incrementare il proprio fatturato.

Le aziende italiane della moda sono attese da un’importante prova del nove in Borsa. Parliamo nello specifico di Versace e Ferragamo, impegnate a sopravvivere egregiamente in un settore che appare in difficoltà.

Salvatore Ferragamo, società quotata in Borsa, mira a un incremento del proprio fatturato, ma soprattutto a un miglioramento dei margini. “L’euro debole, il calo del prezzo del petrolio, l’aumento dei turisti sono una grande opportunità per migliorare i margini”, ha detto l’ad Michele Norsa a un convegno sul lusso. “L’euro debole e l’effetto Expo spingeranno le vendite in Italia e in Europa – ha aggiunto il manager – negli ultimi mesi abbiamo già assistito a un incremento  e in genere l’Expo porta più persone nei mesi finali, come avvenuto anche a Shanghai”.

Norsa ha confermato che il gruppo di moda continuerà ad aprire negozi. “Quest’anno ne apriremo 15-20 circa”. Quanto ai dazi della Cina, l’ad di Ferragamo ha dichiarato: “Sono calati dal primo giugno, ma non so quale possa essere la risposta dei consumi”. Per adesso, comunque, la casa del lusso non ha intenzione di rivedere il proprio listino prezzi a seguito della mossa del governo cinese: “Li fissiamo per stagione, per adesso non abbiamo rivisto i prezzi”, ha aggiunto Norsa.

Versace, di contro è fuori dalla Borsa e punta a quotarsi. “Il nostro obiettivo – come dichiarato allo stesso convegno dall’ad Gian Giacomo Ferraris – rimane la quotazione”. Il manager ha, inoltre, ricordato come l’azienda nel corso degli ultimi anni si sia completamente trasformata, tornando a crescere. Tra l’altro, nel capitale, è di recente entrato il fondo Blackstone con una quota del 20%. “L’azienda, pur essendo familiare, ha un assetto manageriale, proprio in vista della quotazione”, ha sottolineato l’ad. Versace ha chiuso il 2014 con un fatturato attorno a 550 milioni di euro. “Il nostro obiettivo è arrivare a un miliardo di euro – ha dichiarato Ferraris – del resto abbiamo molto da fare: ad esempio abbiamo circa 1.100 negozi nel mondo e i nostri concorrenti ne hanno quattro volte. Ci espanderemo, comunque, anche con le nuove tecnologie”.

 

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