Ipo Sea ottiene via libera del Comune di Milano

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L’Ipo Sea si farà. La giunta del Comune di Milano ha dato il via libera all’operazione di sbarco in borsa della società aeroportuale

L’Ipo Sea – ovvero la società che controlla gli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa – si farà. Dopo aver anticipato la notizia dell’imminente sbarco di Sea a Piazza Affari un paio di giorni fa, è giunta la conferma che la giunta del Comune di Milano ha dato il via libera all’operazione di sbarco in borsa della società aeroportuale. Inoltre la giunta Pisapia ha fissato il valore della vendita della holding stradale Serravalle. Sarà quotato il 25% di Sea e venduto quasi l’80% della Serravalle.

L’Ipo Sea avverrà entro fine anno. L’ipotesi più accreditata è quella di uno sbarco di Sea a Piazza Affari a metà novembre 2012, piuttosto che a fine ottobre. Il bando della vendita della Serravalle dovrebbe essere aperto a metà ottobre prossimo. Il dossier è già sul tavolo sia del Comune di Milano che della Provincia di Milano. A Palazzo Marino si controlla Sea e si partecipa in Serravalle, mentre la Provincia partecipa in Sea.

L’operazione servirà alle amministrazioni per fare cassa e raggiungere il pareggio di bilancio. Inoltre, sarà possibile risolvere il problema della ricapitalizzazione delle partecipate, che comunque devono rispettare i piani industriali. Per quanto riguarda Sea, il flottante sarà quello minimo del 25% richiesto da Borsa Italiana. La Provincia di Milano deve ancora decidere se quotare il 14,56% di Sea entro fine anno insieme a Palazzo Marino, che detiene il 54,8%.

Se Palazzo Isimbardi darà l’ok, si procederà con un aumento di capitale del 10,4% che farà diluire la quota comunale al 48,1% e richiedere al Comune la vendita dell’1% circa (incasso stimato in 9-10 milioni di euro). Se la Provincia dovesse dire no, si metterà in piedi un aumento del 16,9% che farebbe diluire la quota del Comune di Milano al 38% con vendita diretta dell’8,1% (incasso stimato in 80 milioni). Il valore di Sea in borsa dovrebbe essere compreso tra 900 e 960 milioni di euro.

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