Economia italiana al palo con tassazione eccessiva

Nel 2012 in Italia c’è stata la caduta del prodotto interno lordo nazionale (Pil) a causa della congiuntura macroeconomica avversa, ed anche per l’elevata pressione fiscale. Ed il 2013 non promette allo stesso modo niente di buono proprio a causa dell’eccessiva tassazione sui beni di prima necessità e, comunque, di quelli che sono di largo consumo.

E’ il caso dei carburanti il cui gettito per l’Erario, nello scorso mese di gennaio del 2013, è sceso del 5,2% anno su anno in accordo con quanto è stato rilevato dal Centro Studi Promotor. Secondo il Codacons, Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori, la decisione di aumentare a dismisura le accise sui carburanti si sta rivelando una scelta palesemente sbagliata visto che le entrate statali stanno scendendo.

Prezzi carburanti pompe bianche secondo indagine Antitrust

C’è ancora molto da fare nel settore dei carburanti per quel che riguarda la rete di distribuzione, ma nel complesso l’assetto oligopolistico nel nostro Paese si sta incrinando. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione dell’AGCM, Autorità Garante per la Concorrenza ed il mercato, che ha condotto un’indagine sui prezzi praticati dai distributori di carburante “alternativi” a quelli con il marchio della compagnia petrolifera.

Stiamo parlando nel dettaglio dei distributori presso la GDO, la Grande Distribuzione Organizzata, e quelli “senza marchio”, quindi indipendenti, definiti come pompe bianche. Ebbene, l’Antitrust su oltre duemila distributori di questi tipo ha rilevato prezzi al litro per il carburante più bassi fino a ben 13 centesimi rispetto alle pompe con il brand delle compagnie petrolifere.

Sciopero benzinai 12-14 dicembre 2012 per riduzione accise

Salvo revoche o differimenti, dal 12 al 14 dicembre del 2012 in Italia le pompe di distribuzione del carburante resteranno chiuse. Questo che dopo in data odierna, mercoledì 21 novembre del 2012, in maniera unitaria la Figisc/Anisa Confcommercio, la Fegica Cisl e la Faib Confesercenti hanno proclamato una serrata definita come un atto non più rimandabile.

Questo perché le Associazioni di categoria dei benzinai lamentano il fatto che tutte le promesse sono state disattese. Nel dettaglio, Figisc/Anisa Confcommercio, la Fegica Cisl e la Faib Confesercenti lamentano il mancato accordo sui rinnovi con le compagnie petrolifere a fronte di consumi di carburante che sono in calo non solo a causa della crisi, ma anche in ragione di prezzi alti e, tra l’altro, zavorrati dalle accise.

Caro benzina: addio al prezzo unico in italia

Addio al pèrezzo unico per la benzina in italia

Da oggi la benzina non avrà più un prezzo unico in tutta Italia, ma potrà variare da provincia a provincia.

Ad esempio, ad Abbiategrasso, provincia di Milano, il gasolio potrebbe avere un costo inferiore di 6 centesimi rispetto al costo dello steso in provincia di Pavia.

Le prime compagnie che hanno deciso di adottare questa differenziazione dei prezzi sono la Shell e la Esso, che hanno deciso di iniziare ad applicare questa differenziazione di prezzi a partire tra tre settimane.