
Bene anche l’Ebit a 189 milioni di euro, con un incremento anno su anno del 9,6%, e l’utile netto di competenza del Gruppo che è passato dai 93,9 milioni di euro al 31 dicembre del 2011 ai 118 milioni di euro al 31 dicembre del 2012.
La famiglia De’Longhi ha deciso di collocare una quota dell’8% sul mercato, allentando così la posizione di controllo nel gruppo industriale trevigiano che continua a dimostrarsi immune alla crisi economica. La maggioranza delle azioni resta sempre in mano alla famiglia De’Longhi, tra Giuseppe (attuale presidente), Fabio (vice-presidente e amministratore delegato) e la holding lussemburghese, che però ora cotrollerà il 67% dalla precedente quota del 75%. Ieri le azioni De’Longhi, quotate a Piazza Affari ccon il ticker “DLGâ€, hanno chiuso la seduta con un rialzo dello 0,57% a 10,5 euro.
La decisione è stata presa contestualmente all’approvazione dei conti 2010, anno durante il quale l’azienda ha realizzato un utile netto pari a 74,9 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ai 32,4 milioni del 2009, mentre i ricavi sono cresciuti del 15,8% a 1.626,3 milioni, una performance positiva ricondotta in larga parte all’incremento delle vendite nei paesi emergenti, cresciute del 36,7% a 124,4 milioni.