Sorgenia, maxi indebitamento per 400 milioni di euro

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Per Sorgenia è in vista un cambio di azionariato ma non un cambio del management. «Da parte nostra gode della massima stima, quindi saremo felici di sostenerlo» ha detto Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, una delle 21 banche indebitate con la controllata del gruppo Cir. Sorgenia, guidata dall’amministratore delegato Andrea Mangoni, nel prossimo cda dovrà vagliare la proposta di salvataggio realizzata dalle banche creditrici, verso cui è esposta per 1,9 miliardi di euro, di cui 600 milioni giudicati non più sostenibili.

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«Sorgenia è un asset importante, vivo industrialmente per cui sono convinto che riducendo la leva finanziaria il debito possa essere ripagato» ha precisato  Ghizzoni. Per scongiurare che il maxi-indebitamento soffochi Sorgenia le banche hanno proposto un aumento di capitale da 400 milioni che, in assenza di un impegno dei soci, verrebbe sottoscritto con l’apporto di debiti, da accompagnare con un convertendo da 200 milioni e 256 milioni di nuova finanza.

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La grandezza dell’aumento valutato dalle banche, più che doppio di quello in principio proposto da Cir, presenta incerta la partecipazione della holding al piano. Per conservare il controllo la società della famiglia De Benedetti dovrebbe corrispondere almeno 200 milioni, contro i 100 fino ad ora proposti. «Non sappiamo quale è la decisione di Cir ma da parte delle banche la decisione di sostenerla è sostanzialmente presa» ha detto Ghizzoni. Al momento la borsa sta premiando la probabilità di un disimpegno di Cir: nelle ultime sette sedute, mentre prendeva forma il piano delle banche, il titolo ha guadagnato il 10,5%.

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