Le principali piazze chiudono nuovamente gli scambi in territorio negativo.
Si archivia un’altra giornata negativa per le Borse europee. Il Ftse Mib ha concluso la sessione in calo dello 0,71% a 21.142 punti, vicino al minimo intraday.
Anche le altre principali piazze europee hanno concluso gli scambi in territorio negativo, con una flessione dell’1,57% per il Dax e dello 0,65% per il Cac. Hanno chiuso appena sopra la parità l’Ibex (+0,01%) e il Ftse100 (+0,18%). Cala all’1,68% il rendimento del Btp decennale, con spread a 115 punti base, spinto al ribasso dalle crescenti speculazioni riguardo a un ulteriore intervento della Bce a sostegno dell’economia.
Sul fronte macroeconomico, a livello globale sono arrivate le prime buone notizie dalla Cina dopo diverse settimane, anche se lontane dall’essere propriamente positive. Il Pmi manifatturiero ufficiale cinese è rimasto in contrazione sotto la soglia dei 50 punti ma è salito a quota 49,8 a settembre dai 49,7 punti di agosto.
“I numeri odierni sono migliori delle attese e coerenti con la nostra visione in base alla quale le misure espansionistiche a livello politico e da parte della Pboc stanno aiutando a sostenere l’attività economica”, ha sottolineato Julian Evans-Pritchard, economista di Capital Economics.
Per quanto riguarda l’Italia, l’Istat oggi ha rilevato che l’indebitamento delle amministrazioni pubbliche in rapporto al pil è sceso nel secondo trimestre dello 0,2% allo 0,9% e che la pressione fiscale è rimasta invariata nel periodo al 43,2%, con una flessione impercettibile dello 0,1%.
Sono stati registrati in crescita, invece, sia i redditi delle famiglie sia i consumi, mentre la propensione al risparmio si è attestata ancora una volta in calo nel secondo trimestre (-0,1%). In Europa, l’indice pmi dell’industria ha confermato a quota 52 punti la crescita europea, in linea con le attese.