Fs, privatizzazione tra 2016 e 2017

by Redazione Commenta

Ad affermarlo è il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.

Conto alla rovescia attivato. In giornata il Ministro dell’Economia Padoan ha annunciato il timing relativo alla privatizzazione di Ferrovie dello Stato, che avverrà tra il 2016 e il 2017.

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Padoan ha spiegato che “Si privatizza non solo per ottenere un beneficio in termini di debito ma anche per esporre l’azienda a una pressione di mercato e manageriale importante”. Dopo di ciò ha aggiunto che “Quello che sta succedendo a Poste in termini di efficienza lo dimostra”.

Relativamente alla promessa del governo di riduzione del cuneo fiscale, il Consiglio dei Ministri si avvia verso il taglio dell’Irpef nella legge di stabilità per il 2017 nel caso in cui l’operazione sia compatibile con gli equilibri di bilancio. Al vagli anche varie ipotesi sulla flessibilità in uscita per i pensionati sebbene vadano “valutati gli effetti sul mercato del lavoro”. In ogni caso, l’equilibrio del sistema pensionistico è “un’esigenza di finanza pubblica non un capriccio”. Altro dossier l’abolizione di Equitalia, assieme al riordino delle agenzie fiscali “perché il sistema della gestione tributaria deve cambiare”.

Il rapporto tra contribuenti e fisco non deve essere più vissuto come un conflitto violento ma “bisogna stabilire, come si sta facendo, un rapporto di fiducia”. Nel contempo, ci sono risultati molto importanti dalla lotta all’evasione fiscale, necessaria per abbattere le tasse. L’Italia sarebbe all’avanguardia nell’aumento della trasparenza fiscale grazie anche alle molte intese siglate, come quella con il Principato di Monaco e con la Svizzera, che si sono tradotti in più gettito per lo Stato.

Il Ministro dell’Economia ha poi accolto positivamente la stima Ocse sul pil italiano a +1% entro fine 2016, sebbene si sia assicurato che “il governo continuerà a fare le riforme”. Ancora, se è vero che la disoccupazione sale, “non si dice che dipende dal fatto che c’è più gente che vuole lavorare perché ci sono più posti di lavoro”. La maggior fiducia nella ricerca di lavoro rappresenta, quindi, “un cambiamento strutturale”.

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