Mirafiori nuovo ultimatum di Marchionne

Per mantenere il legame tra Fiat e Confindustria potrebbe essere creata la Federauto, una federazione dell’industria automobilistica, che servirebbe almeno temporaneamente per conservare l’unione tra le due realtà.

Tuttavia, come dichiarato anche dallo stesso amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, il quale è rimasto possibilista su questa opzione, la joint venture con Chrysler deve rimanere fuori da Confindustria.

Previsioni Pil 2010 e 2011 secondo Confindustria

Confindustria ha rivisto al rialzo le sue previsioni relative al Pil italiano, stimando per il 2010 una crescita dell’1,2%, contro l’1,1% dello scorso mese, e per il 2011 una crescita che potrebbe raggiungere l’1,6%, contro l’1,3% delle precedenti previsioni.

A spingere l’organizzazione ad essere più ottimista verso il futuro sono stati soprattutto i dati relativi all’export internazionale, dai minimi registrati a maggio 2009, infatti, è stata registrata una crescita del 26% circa. Il meno 41% verificatosi tra ottobre 2008 e gennaio 2009, dunque, è solo un brutto ricordo, tanto che Confindustria ha affermato che l’economia italiana è definitivamente uscita dalla recessione.

Mercegaglia espone le sue proposte per il Mezzogiorno

mercegaglia

Dopo la Banca del Sud proposta dal ministro dell’economia Giulio Tremonti anche il presidente di Confindustria Emma Mercegaglia ha esposto le sue idee sulla questione meridionale, avanzando proposte concrete per far si che il Sud del paese torni a crescere e non venga più qualificato come il fanalino di coda dell’Italia.

Per la crescita economica del Sud Emma Mercegaglia ha proposto “una cabina di regia” per evitare quello che è già accaduto troppo spesso negli anni passati, ovvero una continua dispersione dei fondi concessi a favore del Mezzogiorno. Oltre ad un maggior controllo, secondo il presidente di Confindustria, è anche necessario che gli aiuti alle imprese siano il più possibile automatici e che venga quindi eliminata quanto più possibile l’intermediazione politica e burocratica.

Produzione industriale +3,9% nel terzo trimestre 2009

produzione industriale

In base ad un’indagine condotta dal Centro studi di Confindustria la produzione industriale nel corso degli ultimi tre mesi ha registrato una crescita del 3,9% rispetto ai tre mesi precedenti, un buon risultato quindi se non fosse che è stato conseguito sommando i dati relativi ai tre mesi e che non risultano affatto omogenei.

Negli ultimi tre mesi, infatti, la produzione industriale ha registrato delle forti oscillazioni, in particolare ad agosto la produzione è salita del 6,7% rispetto a luglio, mentre a settembre, al contrario, è stata registrata un’inversione di tendenza, con un calo del 3,3% rispetto al mese precedente.

Confindustria vede nero

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L’ultimo rapporto diffuso dal Centro Studi di Confindustria sembra dipingere un bollettino di guerra. E, in effetti, è dalla fine della Seconda Guerra Mondiale che non si vedeva una tale crisi per l’economia italiana, almeno secondo le foschissime previsioni degli analisti della principale associazione imprenditoriale del nostro Paese.

Molti i dati che vengono offerti in stima nel rapporto, e sono davvero uno peggio dell’altro. Il primo e principale, da cui derivano tutti gli altri, è il valore negativo della crescita del prodotto interno lordo: cioè la recessione, per utilizzare un termine che era di uso strettamente tecnico fino a pochi mesi fa e che oggi è divenuta purtroppo una delle parole più comuni del linguaggio corrente.

Confindustria: rialzo dei tassi BCE

Un’altra voce si alza tra le tante schieratesi in queste settimane contro il prossimo rialzo dei tassi che la Banca Centrale Europea si appresta a varare tra brevissimo tempo. L’autorevole opinione proviene questa volta direttamente dai vertici di Confindustria, per volontà del suo Presidente, Emma Marcegaglia.

Secondo quanto ha dichiarato Marcegaglia, la Confindustria sarebbe preoccupata per un nuovo aumento dei tassi di interesse, definendo l’attuale livello dei tassi stabiliti dalla BCE come un’ulteriore problema in un Paese, come l’Italia, che già fatica enormemente a mantenere un minimo di crescita.

Secondo il Presidente degli industriali, inoltre, l’Italia sarebbe a rischio stagflazione: la priorità diventa quindi far ripartire la macchina produttiva italiana, rinnovando la spinta sul Prodotto Interno Lordo.