Joint venture Rio Tinto Chinalco

Rio Tinto ha annunciato di aver firmato un protocollo di intesa con la cinese Chinalco per la creazione di una joint venture del ferro a Simandou, in Guinea, un giacimento che secondo alcune stime contiene 2,5 miliardi di tonnellate di ferro di altissima qualità e che si ritiene possa raggiungere una produzione che si aggira intorno alle 200 tonnellate all’anno.

Al momento Rio Tinto possiede il 85% delle operazioni a Simandou, il restante 5% è nelle mani di International Finance Corporation (IFC), la divisione finanziaria della World Bank.

Bilancio Rio Tinto 2009

Rio Tinto

Rio Tinto ha chiuso il 2009 con un utile netto di 4,87 miliardi di dollari, in crescita del 33% rispetto allo scorso anno, nonostante questo però il board ha deciso di tagliare il dividendo a 0,45 dollari dai 0,60 dell’anno scorso. Al 31 dicembre 2009 è stato registrato anche un miglioramento dell’indebitamento netto che è passato a 18,9 miliardi di dollari dai 38,7 miliardi dello scorso anno, soprattutto grazie alla cessione di asset per 5,7 miliardi.

Le aspettative per il 2010 sono piuttosto buone, il Ceo Jan du Plessis ha infatti detto che in base alle previsioni i fattori che hanno portato al rialzo i prezzi delle materie prime dovrebbero continuare anche nel corso del 2010.

Rio Tinto, utili -65% nel primo semestre 2009

rio tinto

Rio Tinto ha chiuso il primo trimestre dell’anno con pesantissimo calo di utili, in flessione del 65% a 2,45 miliardi di dollari, contro i 6,95 miliardi di dollari registrati nello stesso periodo dello scorso anno.

Su base pro-forma, invece, c’è stata una flessione del 54% a 2,57 miliardi di dollari, contro i 5,53 del 2008. Per quanto riguarda il fatturato è stato registrato un calo del 31% a 18,85 miliardi di dollari, contro i 27,19 del primo trimestre del 2008.

Rio Tinto accusata di spionaggio dalla Cina

estrazione mineraria

L’agenzia cinese per i segreti di Stato ha accusato il colosso minerario australiano Rio Tinto di aver effettuato un attività di spionaggio industriale ai danni della Cina per ben 6 anni, un’attività che è costata alla Cina una perdita che ammonta a circa 100 miliardi di dollari.

L’inizio della vicenda risale ai primi di luglio quando sono stati arrestati quattro dipendenti di Rio Tinto, tre di nazionalità cinese e uno australiano. L’arresto è seguito all’accusa di corruzione e di furto di alcuni segreti di stato, il tutto avvenuto nel corso di una negoziazione relativa ad alcuni contratti su minerali ferrosi.