Il piano industriale di Fiat e Chrysler, presentato da Marchionne

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Sergio Marchionne nella presentazione del piano industriale di Fiat e Chrysler per i prossimi cinque anni fa una panoramica sul futuro del gruppo che passa anche per il rilancio del marchio Alfa Romeo, per cui è atteso lo scorporo in una società autonoma e investimenti – stando a indiscrezioni – di 4-5 miliardi di euro per sei nuovi modelli e per l’ammodernamento degli impianti.

La presentazione ad Auburn Hills, nel quartier generale di Chrysler, dove sono attesi analisti e sindacalisti da tutto il mondo, incluse le delegazioni di Cgil, Cisl e Uil. A Marchionne toccherà il compito di spiegare e rassicurare sul gruppo, dando anche spiegazioni – attese in particolare dagli analisti – sul modo in cui intende finanziare la crescita, sui tempi della quotazione e sulla data dell’assemblea straordinaria, che stabilirà la nascita ufficiale di Fiat Chrysler Automobilies.

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Molteplici le questioni che Marchionne dovrà affrontare nella presentazione: dal futuro in Europa, con gli occhi all’Italia, al rafforzamento in Cina. Il piano dovrebbe prevedere – secondo indiscrezioni – l’avvio della produzione di Jeep proprio in Cina a fine del 2015 e la duplicazione delle vendite globali di Jeep entro il 2018 a 1,5 milioni di unità all’anno, contro le 731.565 unità del 2013. Ma anche l’obiettivo di raddoppiare i margini in Nord America e lo sviluppo di nuove auto piccole e van in Europa. Il piano dovrà far chiarezza anche sul futuro degli stabilimenti italiani. Marchionne ha più volte garantito che non ci saranno esuberi e che tutti i lavoratori interessati dalla cassa integrazione rientreranno in fabbrica, anche se ancora non ci sono indicazioni su Cassino e resta da chiarire Mirafiori, dove sarà prodotto il suv Maserati levante ma non si sa quali altri modelli.

 

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