
Gli economisti di JP Morgan, in particolare, stimano che nel corso del prossimo decennio le quotazioni di un paniere di metalli di base per uso industriale composto da acciaio, rame e piombo potrebbe crescere ad una media del 7,5% annuo. A spingere al rialzo le quotazioni sarebbe soprattutto il costante aumento della domanda proveniente dalla Cina, che secondo una recente stima copre addirittura il 40% del consumo globale di questi beni.
Dopo le turbolenze politiche che nel corso degli ultimi giorni hanno interessato Libia ed Egitto, tuttavia, l’attenzione degli analisti e degli investitori è puntata soprattutto sul greggio, che nel corso degli ultimi giorni ha superato i 110 dollari al barile. Nonostante questo gli esperti di JP Morgan si sono detti convinti che nel corso dei prossimi due anni il prezzo del greggio non supererà la media dei 100-110 dollari al barile.
Investire nelle materie prime, tuttavia, serve soprattutto a difendere il valore del proprio portafoglio finanziario dal rischio inflazione, proteggendolo in maniera adeguata in caso di un repentino e improvviso aumento del costo del denaro.