Eridania diventa ‘francese’

by Redazione Commenta

Passaggio di consegne da Maccaferri a Cristal Union, per lo zucchero italiano.

Un’altra azienda italiana passa, definitivamente, in mani estere. Si tratta dello storico zuccherificio genovese Eridania, fondato nell’ormai lontanissimo 1899.

soldi

I soci del gruppo Maccaferri hanno deciso infatti di vendere la propria quota ai francesi di Cristal Union, che dal 2010 ad oggi possedevano una partecipazione paritetica, affermando in una nota:

Si tratta di una scelta non facile, ma giustificata dall’evoluzione della normativa Ue che, con la piena liberalizzazione del mercato dello zucchero, consentirà un’espansione della produzione da parte delle imprese saccarifere operanti nell’Europa continentale, a scapito dei Paesi, quale l’Italia, caratterizzati da condizioni meno competitive.

Un’altra storica industria tricolore prende dunque la via transalpina, e nel settore alimentare basta ricordare la vicenda di Parmalat, finita ai francesi di Lactalis, per rendersi conto del fatto che non si tratta della prima incursione dei cugini d’Oltralpe in Italia.

La chiusura dell’affare è prevista per la fine di luglio. Nel suo comunicato comunicato, il gruppo Maccaferri, che controlla Eridania Sadam, spiega che “tale operazione – che non solo assicura ma rafforzerà anche la continuità del posizionamento di mercato di Eridania Italia, grazie alla garanzia di approvvigionamento data dall’appartenenza a uno dei primari produttori saccariferi comunitari – si inquadra nel processo di concentrazione in atto a livello europeo, in vista dell’abolizione delle quote di produzione nazionali a partire da ottobre 2017″.

Gli imprenditori italiani mantengono comunque un piede nel settore agroalimentare con le attività svolte da Naturalia Ingredients e, nel settore dei dolcificanti, con Tic”. Il disegno è “volto a uscire dal settore commodity, concentrandosi sullo sviluppo di prodotti innovativi e a maggior valore aggiunto. In tale contesto si inquadrano anche i progetti in fase di sviluppo presso il sito industriale di San Quirico, indirizzati a produzioni innovative nel settore della chimica verde, con l’obiettivo di valorizzare filiere agricole no-food”.

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