Ci sono chiari segnali per i quali avremo prezzi più bassi per le auto negli USA, ma questo comporta che si scenderà a compromessi sulle emissioni. Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente annunciato una significativa inversione di rotta rispetto alle politiche del suo predecessore, Joe Biden, che erano volte a spingere con forza la transizione verso i veicoli elettrici. L’intervento di Trump, comunicato alla presenza dei vertici delle principali case automobilistiche operanti negli USA, mira a rendere le automobili meno costose per i consumatori americani, sebbene ciò implicherà un aumento dell’inquinamento.

Cosa aspettarsi sui prezzi più bassi per le auto negli USA
La mossa cruciale è stata l’abolizione delle cosiddette “norme Cafe” (Corporate Average Fuel Economy), gli standard di efficienza che regolavano i consumi di carburante in rapporto alle miglia percorse. Le precedenti normative, volute da Biden, prevedevano una progressiva e stringente riduzione dei consumi fino al 2030, rendendo di fatto la produzione di veicoli elettrici non più una scelta, ma un obbligo per le case produttrici. Trump ha definito questi standard “orribili e ridicoli”, denunciando una “truffa” ecologica e gli effetti negativi sull’industria automobilistica.
L’amministrazione Trump stima che l’abrogazione di queste regole comporterà un risparmio complessivo di 109 miliardi di dollari per i cittadini americani. Questo risparmio deriverà dal previsto abbassamento dei prezzi delle auto nuove, che avevano superato la media di 50.000 dollari a causa dei costi imposti dalle normative ambientali.
L’annuncio è stato accolto con grande favore dai rappresentanti di General Motors, Ford e Stellantis, presenti all’incontro nello Studio Ovale. La decisione di Trump è vista come una “riconciliazione tra le regole e la domanda reale del mercato”.
Antonio Filosa, CEO di Stellantis, ha espresso un entusiasmo particolare: “È un grande giorno per Stellantis”. Ha subito messo in evidenza gli effetti positivi per l’azienda, annunciando un investimento di 13 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni in marchi come Jeep, Ram, Dodge e Chrysler. Questo investimento è destinato ad aumentare la produzione del 50%, creare 5.000 nuovi posti di lavoro e lanciare cinque nuovi modelli. Filosa ha sottolineato la volontà di investire di più, credendo nella crescita alimentata da regole meno restrittive.
La tempistica della decisione americana è significativa, arrivando a pochi giorni di distanza dalla data (10 dicembre) in cui la Commissione Europea dovrebbe discutere un’eventuale modifica del percorso verso il bando dei motori termici fissato per il 2035.
Filosa, insieme all’ACEA (l’associazione dei produttori europei), ha promosso una linea di condotta analoga anche a Bruxelles, sostenendo la posizione del Cancelliere tedesco Friedrich Merz. Merz e le case automobilistiche spingono affinché sia permessa la vendita di auto ibride a basse emissioni anche dopo il 2035, ritenendo il passaggio al solo elettrico troppo rigido e prematuro.
L’azione sulle norme Cafe si aggiunge ad altre misure anti-elettrico già intraprese da Trump: l’allentamento delle norme sulle emissioni allo scarico, l’abrogazione delle multe per le case che non rispettano gli standard federali sul chilometraggio e l’abolizione dei crediti al consumo fino a 7.500 dollari per l’acquisto di veicoli elettrici. Inoltre, il Presidente e i Repubblicani del Congresso sono intervenuti anche sulla legge dello Stato della California, che imponeva emissioni zero entro il 2035, allineata con gli obiettivi europei.