Su quali strumenti conviene puntare dopo l’aumento della tassa al 26%

by Redazione Commenta

Dopo che l’aliquota sulla tassazione delle rendite finanziarie, è passata dal 20 al 26% le domande che  si pongono gli investitori è su quale sia la scelta migliore da fare per mettere al riparo i propri investimenti, conseguendo guadagni ma senza pagare tanto. A queste domande ha cercato di rispondere un’analisi fatta da CorrierEconomia. Va ricordato che la nuova tassazione al 26% riguarda  le azioni, le obbligazioni, i fondi comuni, i conti correnti, i conti postali, gli Etf, alcune polizze vita ma non tocca Titoli di Stato e fondi pensione.

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CorrierEconomia, dice che nonostante l’aumento al 26% potrebbero essere oggi una buona opportunità le obbligazioni governative contro emissioni societarie. Sono, difatti, i settori produttivi che possono competere con i titoli di Stato, immettendo obbligazioni con grado di sicurezza e scadenze molto diversificati tra di loro. Garantiscono rendimenti, anche con l’aliquota più alta.

Ci  sono delle emissioni societarie che, pur se penalizzate dall’aliquota al 26%, danno lo stesso rendimento netto del Btp di stessa durata. Per scegliere il proprio investimento, è vero che il fattore fiscale è importante, ma, stando a CorrierEconomia, non può essere la base su cui creare un portafoglio obbligazionario, poiché resta in ogni caso importantissimo frazionare il rischio emittente per l’investitore, anche se dovesse significare incassare rendimenti minori. E, secondo le previsioni, anche per la nuova imposizione fiscale, più pesante, diverrà sempre più ‘comune’ la scelta di un portafoglio mirato più verso i fondi comuni, che coprono tutti i settori, invece che suddiviso tra emissioni governative e societarie.

 

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