Rcs crolla in borsa su possibile aumento di capitale a forte sconto

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Il mercato è ancora in apprensione per le scelte strategiche sul capitale di RCS MediaGroup, che a Piazza Affari soffre il sentiment negativo sul titolo che negli ultimi giorni è stato letteralmente bersagliato dalle vendite

rcsIl mercato è ancora in apprensione per le scelte strategiche sul capitale di RCS MediaGroup, che a Piazza Affari soffre il sentiment negativo sul titolo che negli ultimi giorni è stato letteralmente bersagliato dalle vendite. Anche stamattina le cose non vanno nella direzione giusta: le azioni del gruppo editoriale che controlla Il Corriere della Sera evidenziano una flessione temporanea del 7,21% a 3,164 euro. I prezzi sono già scesi fino a 3,132 euro, ai minimi da agosto 2012. Gli investitori temono un aumento di capitale a forte sconto.

Il nodo cruciale resta ancora lo sconto da applicare all’emissione di nuove azioni. Secondo i più recenti rumors, il mercato si aspetta uno sconto compreso tra il 65% e l’80%. Ciò vuol dire che, considerando il raggruppamento delle azioni di tre nuove ogni venti possedute, il prezzo del titolo sarebbe compreso tra 1,1 euro e 0,63 euro. L’aumento di capitale da 400 milioni di euro è stato già in gran parte garantito da soci del patto e banche.

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La famiglia Benetton, tramite la loro cassaforte Edizione Holding, hanno fatto sapere che non sottoscriveranno la ricapitalizzazione, ma conserveranno la quota del 4,8% nel capitale di Rcs. Ancora tutta da valutare, invece, la posizione dei due principali singoli azionisti, ovvero Giuseppe Rotelli (che detiene il 13%) e Diego Della Valle (che ha in mano l’8,7% circa del capitale).

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Il patron della Tod’s resta il più scettico sulle manovre in Rcs, contestando a più riprese sia le modalità dell’aumento di capitale sia gli accordi sul debito con le banche. Inoltre, Della Valle mette in dubbio la reale capacità di Rcs di raggiungere gli obiettivi legati alla redditività inclusi nel piano industriale. Sul fronte delle dismissioni di asset, il gruppo Veneziani è pronto a rilevare buona parte dei periodici messi in vendita. In lizza ci sarebbe anche la società controllata dall’onorevole Daniela Santanchè. Entro il 30 giugno i vertici di Rcs scioglieranno anche questo nodo.

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