Banche italiane sofferenze a 126 miliardi a gennaio 2013

by Redazione Commenta

La recessione continua a mordere i bilanci delle banche italiane, che devono mettere in conto un costante incremento delle sofferenze

 La recessione continua a mordere i bilanci delle banche italiane, che devono mettere in conto un costante incremento delle sofferenze. Secondo l’Abi (Associazione bancaria italiana), a gennaio le sofferenze nette hanno toccato quota 63,9 miliardi di euro mentre quelle lorde a 126,1 miliardi di euro (crescita tendenziale del 17,5%). Rispetto al mese precedente è avvenuta una crescita delle sofferenze di 1,2 miliardi di euro. Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali è al 3,4% a gennaio, in linea con i valori di dicembre scorso.

Dodici mesi prima, però, il rapporto era a 2,6%. Gianfranco Torriero, direttore centrale dell’Abi, sottolinea che si tratta di livelli molto alti ma anche che non siamo ancora su livelli d’allerta come negli anni ’90. In realtà, in valore assoluto, le sofferenze nette sono diminuite di 700 milioni di euro considerando le pulizie di bilancio di fine anno degli istituti di credito e le svalutazioni sollecitate da Bankitalia.

â–º AZIENDE PROTESTATE IN ITALIA A LIVELLI RECORD NEL 2012

In peggioramento è la qualità del credito, a causa della recessione e delle difficili condizioni finanziarie delle aziende. Nel suo ultimo outlook mensile, Abi ha citato i dati Cerved sui ritardi nei pagamenti per far capire lo stato di salute del sistema banca-impresa. Nell’ultimo anno ci sono state 47mila società protestate, con un aumento dell’8,8% rispetto all’anno precedente e del 45% rispetto al 2007 (ultimo anno prima dello scoppio della crisi).

â–º REDDITI INSUFFICIENTI PER 2 FAMIGLIE SU 3

Abi fa notare che le sofferenze lorde si sono attestate al 6,4% a gennaio, in crescita dal 5,4% di dodici mesi prima. Preoccupa, però, soprattutto il peggioramento della qualità del credito, in particolare per le piccole imprese: il rapporto sofferenze lorde sugli impieghi del settore privato è più che raddoppiato da giugno 2008 a gennaio 2013.

Leave a Reply

Your email address will not be published.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>