Redditività delle banche italiane, a risentirne sono soprattutto i soci

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Nonostante le banche italiane siano riuscite a reggere bene l'impatto della crisi finanziaria ed economica che si è abbattuta sui mercati finanziari e sull'intera economia mondiale..

Nonostante le banche italiane siano riuscite a reggere bene l’impatto della crisi finanziaria ed economica che si è abbattuta sui mercati finanziari e sull’intera economia mondiale (nessuna banca italiana ha rischiato il fallimento e ha richiesto l’intervento dello Stato, contrariamente a quanto accaduto nella maggior parte degli altri Paesi, America compresa) è inutile negare che la situazione resta piuttosto difficile.

Lo scenario attuale, infatti, è piuttosto complicato, tassi bassi da un lato e sofferenze alte dall’altro. La redditività netta è calata in maniera drastica e la necessità di rafforzare il patrimonio continua ad essere un problema che si prevede rimarrà attuale anche nei prossimi mesi.


Per questo motivo sono diversi gli esperti che vedono come unica soluzione possibile quella di individuare una “exit strategy“. In altre parole è necessario che ciascuna banca pianifichi e ponga in essere una strategia che le consenta di uscire da questa difficile situazione. Secondo Marcello Messori, ex presidente di Assogestioni e ora docente universitario a Roma Tor Vergata, la soluzione è quella di puntare a servizi innovativi per la clientela, soprattutto per le famiglie. Questa, dunque, potrebbe essere una soluzione strutturale capace di evitare un ulteriore indebitamento dell’intero sistema interbancario.

In ogni caso l’aspetto su cui gli esperti sembrano essere concordi riguarda la sofferenza dei soci. Tutta questa situazione, infatti, non va minimamente ad intaccare gli interessi del creditore, depositante o obbligazionista che sia, mentre al contrario incide su quelli dell’azionista che dovrà attendere un cambiamento della situazione attuale per poter vedere una redditività superiore a quella attuale.

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