Semestrale Credito Valtellinese, gli utili sono in calo

by Redazione Commenta

La banca registra un meno 62% rispetto al 2015. Molte le rettifiche nel nuovo piano finanziario.

Un evidente calo nei primi sei mesi del 2016 implica sostanziali rettifiche per Credito Valtellinese che ha registrato a giugno un risultato netto consolidato del valore di 19 milioni di euro (tra 7 e 30 milioni le aspettative degli analisti), con una riduzione del 62,38% in confronto allo stesso periodo dello scorso anno, per via di proventi operativi pari a 396 milioni (tra 390 e 393 le stime dei broker), anche questi in flessione in confronto ai 453 milioni a giugno 2015.

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Nel dettaglio delle singole voci, il margine di interesse nel primo semestre è calato rispetto al medesimo periodo dello scorso anno da 238 a 211 milioni di euro (212 milioni le attese degli esperti), andamento che si è riflesso anche nelle commissioni nette, passate da 141 a 136 milioni.

Sostanzialmente stabili, invece, gli oneri operativi a 261 milioni, +4,4% in confronto al primo semestre dello scorso anno, valore su cui però va a incidere la contribuzione al Fondo di risoluzione unico (Sfr) e il canone per le imposte anticipate (Dta). Di conseguenza, il risultato netto della gestione operativa è calato da 202,7 a 135,087 milioni (tra 128 e 131 milioni le stime degli anailsti). In calo del 4,1% nei sei mesi le rettifiche per deterioramento di crediti e altre attività finanziarie, che si sono attestate comunque a 151,777 milioni di euro, negativo al quale è andato a contrapporsi un attivo per 26 milioni dato dalla cessione della partecipazione in Visa Europe.

Da un punto di vista patrimoniale, sono scesi del 2,3% rispetto a dicembre 2015 i crediti verso la clientela a 18,6 miliardi, con la dinamica del credito che ha continuato ad evidenziare un progressivo miglioramento: le nuove erogazioni nel semestre hanno raggiunto quota 1,3 miliardi (+35% rispetto al primo semestre 2015), con i nuovi mutui a privati che hanno superato i 430 milioni (+17%) e i nuovi finanziamenti alle imprese gli 883 milioni (+48%). “Sebbene positivo, l’andamento resta condizionato dalla debolezza della ripresa economica e in particolare dalla dinamica della domanda per investimenti, nonostante l’allentamento delle politiche di offerta”, ha commentato a riguardo la banca.

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