Hewlett Packard ha pubblicato i risultati relativi al proprio terzo trimestre fiscale, chiuso con un utile netto per il gruppo pari a 1,77 miliardi di dollari.
L’utile per azione del gruppo è risultato quindi di 75 centesimi per azione.
Se si escludono le voci straordinarie dal conteggio del gruppo operante nel settore informatico, l’utile netto sarebbe risultato essere pari addirittura a 1,08 dollari per azione.
I ricavi di HP sono risultati anch’essi in rialzo, cresciuti a quota 30,7 miliardi di dollari dai 27,6 miliardi precedenti. Le vendite invece hanno toccato quota 30,7 miliardi, segnando una crescita dell’11%.
Questi dati sono tutto sommato in linea con le previsioni di inizio mese, quando l’allora CEO Mark Hurd diede le dimissioni, per lo scandalo sessuale che lo travolse.
Ma nemmeno questo scandalo è riuscito ad interferire nei conti di HP, infatti come dichiarato dall’attuale CEO ad interim Cathie Lesjak, la strategia del gruppo non è cambiata di una virgola.
Come dichiarato da Lesjak, quando si ha una strategia vincente, è inutile cambiarla. I risultati del terzo trimestre fiscale dimostrano secondo il CEO, che HP ha dei piani molto forti, oltre ad una grande disciplina nell’eseguirli.
Hewlett Packard ha perciò confermato i target per il quarto trimestre, che prevedono utile per azione tra 1,25 e 1,27 dollari e ricavi tra 32,5 e 32,7 miliardi di dollari.
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