A2A peggior titolo a Piazza Affari da inizio 2012

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Può sembrare incredibile ma il titolo che ha fatto peggio a Piazza Affari nei primi nove mesi e mezzo del 2012 è stato A2A. Incredibile perché A2A è un titolo considerato “difensivo”

Può sembrare incredibile ma il titolo che ha fatto peggio a Piazza Affari nei primi nove mesi e mezzo del 2012 è stato A2A. Incredibile perché A2A è un titolo considerato “difensivo”, visto che appartiene al settore delle utilities che solitamente hanno importanti flussi di cassa e robuste cedole da versare ai propri azionisti anche nei momenti più difficili per le borse. Eppure A2A è il titolo peggiore tra le aziende a maggiore capitalizzazione della borsa milanese. Il motivo risiede nel suo elevato debito.

L’azienda energetica pubblica lombarda è controllata in maggioranza dai Comuni di Milano e Brescia. Negli ultimi anni A2A non ha fatto grande attenzione all’aumento dell’indebitamento finanziario netto. Alla fine si è ritrovata con oltre 4,8 miliardi di euro di debiti in pancia, ovvero più di 4 volte il margine operativo lordo, in una fase storica sui mercati in cui gli investitori hanno preso le distanze da aziende e governi con eccessivi debiti.

La zavorra del debito è diventata sempre meno sostenibile, in quanto i margini di redditività sono scesi pericolosamente mentre l’azienda ha comunque elargito dividendi rilevanti ai due Comuni azionisti in forte difficoltà nel far quadrare i propri bilanci. Ad inizio 2008 il titolo A2A valeva più di 2,3 euro ad azione. Oggi vale meno di 40 centesimi di euro, ovvero quasi sei volte in meno di quattro anni e mezzo fa.

Da inizio 2012 A2A è sceso del 78% circa, ma il 25 luglio scorso ha toccato un minimo storico a 0,2861 euro che aveva portato ad una perdita provvisorio del 146% dai valori di inizio anno. Da fine luglio scorso il titolo A2A ha beneficiato del rally dei mercati azionari, recuperando parecchio e spingendosi fino in area 0,485 euro lo scorso 12 settembre. Da allora è iniziata una nuova forte discesa, che piccoli azionisti e grandi soci sperano non porti il titolo a ritestare i minimi di sempre.

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