Eni bocciata da Moody’s

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L’agenzia di rating Moody’s ha effettuato il downgrade sul rating di Eni ad “A3/Prime-2” dal precedente giudizio “A2/Prime-2”

Nell’ambito del lavoro di revisione del giudizio sul merito di credito del sistema-Italia, iniziato venerdì scorso con il taglio del rating sul debito sovrano italiano a “Baa2”, l’agenzia di rating Moody’s ha effettuato il downgrade sul rating di Eni ad “A3/Prime-2” dal precedente giudizio “A2/Prime-2”. L’outlook assegnato al Cane a Sei Zampe è negativo, per cui nei prossimi trimestri potrebbe esserci un nuovo declassamento. Tuttavia, stamattina il titolo Eni è in progresso alla borsa di Milano. A Piazza Affari le azioni del colosso energetico italiano guadagnano lo 0,3% circa, quotando poco sotto 16,8 euro.

Nella nota dell’agenzia si legge che “il downgrade di Eni e le prospettive negative riflettono l’esposizione della società all’economia e al sistema finanziario in Italia, che a loro volta sono influenzati dal declassamento dell’Italia”. Gli analisti di Moody’s ritengono che “il deterioramento delle prospettive di breve termine dell’Italia, che si manifesta in un indebolimento della crescita e in un aumento dela disoccupazione, è probabile che riduca gli utili e la generazione di cassa delle attività domestiche di Eni”.

Da un punto di vista tecnico, il titolo Eni è in calo da diversi giorni anche se il deprezzamento sta avvenendo senza grosse singole perdite giornaliere. E’ dunque molto probabile che possa trattarsi di un ritracciamento tecnico, che finora è culminato nell’approdo sul supporto di area 16,7 euro. Se i prezzi dovessero mantenere questi livelli, è probabile un ritorno in area 17,5 euro.

Di converso, un ritorno della negatività con breakout ribassista del supporto di 16,5 euro potrebbe riportare le quotazioni in area 16 euro. Intanto, l’amministratore delegato di Eni – Paolo Scaroni – ha dichiarato che il debito del gruppo scenderà a 10 miliardi di euro nel 2013 e la leva finanziaria passerà dal 46% al 20%.

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