L’indice azionario Russell2000, che raggruppa le società minori quotate alla borsa di Wall Street, è salito sui massimi storici a 932 punti a metà febbraio scorso. L’interesse per le società a bassa capitalizzazione sembra essere generalizzato, visto che anche in Europa i principali indici relativi alle small & mid cap sono sui massimi di periodo. In Italia, nonostante le recenti turbolenze, gli indici azionari FTSE Italia Star e FTSE Italia Mid Cap sono in rialzo del 6% circa da inizio anno mentre il FTSE Small Cap del 2%.
Le azioni delle small & mid cap restano quindi una buona soluzione per investire nel medio-lungo periodo, anche se in certe fasi più turbolente dei mercati evidenziano correzioni più brusche rispetto alle large cap a causa della loro minore liquidità . I recenti cali sugli indici delle società a piccola e media capitalizzazione vengono ccosì visti come una buona occasione d’acquisto, secondo diversi analisti finanziari e money manager.
â–º ITALIA CHIEDERA’ AIUTI PER NON FALLIRE SECONDO CITI
Secondo Antonio Tognoli, vicepresidente di Integrae Sim, “un piccolo portafoglio, costruito selezionando fra le migliori small e mid cap italiane, nel giro di un anno o un ano e mezzo può dare un ritorno migliore del FTSE MIBâ€. Tognoli sottolinea che queste aziende minori “sono market-leader nel loro settore e sanno rispondere rapidamente alle necessità di ristrutturazione dettate dalla crisiâ€. I rischi per l’investitore, però, ci sono, in particolare la scarsa liquidità dei titoli quotati in borsa.
► D’AMICO TORNA IN UTILE DOPO 14 TRIMESTRI IN ROSSO
Tra i titoli più interessanti, Tognoli consiglia Tamburi Investment Partners (Tip), Caleffi e Bee Team. A Mauro Vicini di Websim, invece, piace molto D’Amico, che ha comunque guadagnato quasi il 50% da inizio anno, ed Esprinet. L’esperto, però, sottolinea che il mercato italiano è depresso dal recente voto shock, per cui meglio comprare small cap estere, soprattutto tedesche.