Ipo Sea a rischio dopo accuse F2i al Comune di Milano

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Pesante battuta d’arresto per l’Ipo Sea, la società aeroportuale milanese che controlla gli scali di Malpensa e Fiumicino. A pochi giorni dall’inizio del collocamento non si placano gli scambi di accuse tra i grandi azionisti della società

Pesante battuta d’arresto per l’Ipo Sea, la società aeroportuale milanese che controlla gli scali di Malpensa e Fiumicino. A pochi giorni dall’inizio del collocamento non si placano gli scambi di accuse tra i grandi azionisti della società: da un lato F2i, il fondo di investimento guidato da Vito Gamberale che controlla il 30%; dall’altro il Comune di Milano, che ha in mano il 54% della società. L’esito dl’operazione è ora a rischio e comunque dovrebbe influenzare sensibilmente il prezzo definitivo di quotazione.

Ieri il fondo di Gamberale ha scritto una lettera al direttore generale del comune milanese, Davide Corritore, dichiarando che “i patti parasociali con il Comune di Milano non possono essere intesi quali obblighi incondizionaati ad accettare o subire una quotazione di Sea effettuata a qualsiasi condizione e in qualsiasi contesto”. Il clima si fa sempre più teso e oggi ci sarà anche un nuovo appuntamento tra i due protagonisti attuali dell’Ipo Sea.

Secondo F2i il prezzo dell’Ipo dovrebbe tener conto dei deludenti dati sul traffico di novembre (-7,8%, passeggeri -3,7%, merci -10%) e dei tempi attesi sulla riscossione dei crediti. Secondo i vertici del fondo guidato da Vito Gamberale si tratta di dati da considerare per evitare “che la quotazione di Sea si risolva in un danno”. Queste dichiarazioni potrebbero, però, allontanare molti investitori e mettere addirittura a rischio il buon esito dell’operazione di collocamento.

I vertici di Sea hanno risposto duramente all’attacco di F2i presentando un documento di otto pagine con dati di bilancio fino alla fine di ottobre scorso. Sea respinge al mittente le accuse di mancanza di trasparenza sulle informazioni di bilancio e sui crediti. Ora si aspetta la mossa della Consob, che già starebbe valutando tutti gli elementi della vicenda prima di esprimersi sulla diatriba.

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