La Ferrari vola in Borsa dopo l’investimento di Soros

by Redazione Commenta

Il magnate Usa tra i primi dieci soci di Maranello.

Sono molti coloro i quali sostengono che la Ferrari possa tornare a giocare un ruolo da protagonista in pista.

Molti altri credono che sia un oggetto da sogno, e investono svariate centinaia di migliaia di euro su una vettura con il Cavallino Rampante. C’è stato anche chi ha speso perfino 32 milioni di euro per una 335S Scaglietti del 1957, in un’asta da record che si è tenuta pochi giorni fa a Parigi. Il fondo di investimento di George Soros ha deciso di scommettere una cifra simile, ma direttamente sull’azienda e ha acquistato una partecipazione da 28 milioni di euro (31,2 milioni di dollari) nel capitale di Ferrari, che porta il magnate statunitense tra i primi dieci soci della casa di Maranello.

L’acquisto risulta da una comunicazione alla Sec, l’Authority di Borsa Usa, secondo cui Soros possedeva lo 0,45 per cento della società alla fine dello scorso anno. Una notizia che non poteva che far schizzare al rialzo il titolo, capace di arrivare al +10% a Piazza Affari e di trattare in netto rialzo anche a Wall Street, come mostra il grafico. L’azione, d’altra parte, viene da un periodo di debolezza: nell’ultimo mese ha perso il 7% circa del suo valore e dai massimi di 46 euro tratta ora in area 34 euro, a Milano. E’ in ogni caso un buon modo per festeggiare il compleanno di Enzo Ferrari (18 febbraio 1898), la cui ricorrenza cade domani.

A favore di Maranello giocano anche le parole di Mediobanca, che indica Ferrari tra i titoli da preferire nel comparto automotive. Secondo gli analisti, infatti, che hanno una raccomandazione “outperform” sul titolo con target a 50 euro, i valori attuali del titolo scontano già lo scenario peggiore possibile di mercato e ai multipli attuali (14-15 volte gli utili futuri) è ai livelli minimi se si considerano ad esempio le performance storiche di Porsche. Un discorso simile, secondo Mediobanca Securities, riguarda anche Cnh Inustrial: il mercato attualmente sconta il fatto che il settore agricolo abbia toccato il fondo ma ancora non scommette su una ripresa, tuttavia anche considerando un ultriore ribasso – secondo gli analisti – si arriverebbe a stimare l’utile operativo di cnh a un livello già in linea con la guidance attuale.

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