Nella giornata di ieri  i “miss” di Google e in particolar modo di Amazon hanno un po’ ingrigito il buon finale di Wall Street, con i future che hanno ridato parte dei guadagni subito dopo la campana.
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Con Shanghai, Hong Kong, Seoul, Singapore e Taiwan chiuse per la festività di capodanno (lo resteranno fina alla metà della prossima settimana) la seduta asiatica non ha offerto molti argomenti di discussione, spiega Giuseppe Sersale – Strategist di Anthilia Capital Partners . Unico spunto la perdurante debolezza di Tokyo (-0.6%) incapace di trovare una stabilizzazione negli ultimi giorni. In mancanza di meglio, per giustificare l’ennesimo storno si è puntato il dito su alcune trimestrali mediocri . In effetti finora l’earinig season giapponese è stata deludente, con appena la metà delle aziende del Nikkei che finora hanno riportato in grado di battere le stime.
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Neutri i dati macro, con la sorpresa negativa della prosuzione industriale di dicembre (+1.1% da precedente -0.1% e vs attese per +1.3%) controbilanciata dal CPI dicembre migliore (1.6% vs 1.5% atteso). L’apertura europea è subito incappata nella doccia fredda delle retail sales tedesche di dicembre (-2.5% da precedente +0.9% e vs attese per +0.2%). Si tratta di una serie volatile e soggetta a forti revisioni, ma ovviamente la stagione natalizia ne risulta un po’ ridimensionata. Alle 11 era prevista l’attesa pubblicazione del CPI Flash estimate europeo. I dati tedeschi di ieri avevano sicuramente già impattato un po’ sul reale consenso, ridimensionandolo. Ciò detto, la sorpresa negativa è di entità notevole (0.7% da precedente 0.8% e vs attese per 0.9%) in particolare alla luce delle attese di moderato recupero espresse dalla Banca Centrale Europea negli ultimi meeting.