
Secondo le stime definitive di Istat, in particolare, emerge che l’indice Nic dei prezzi al consumo è salito nel mese appena trascorso dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell’1,6% su base annua. A luglio, infatti, l’indice dei prezzi al consumo era cresciuto dello 0,4% in termini congiunturali e dell’1,7% in termini tendenziali.
L’inflazione di fondo, ossia quella calcolata senza considerare energia e alimentari freschi, resta stabile all’1,5% in termini tendenziali, mentre al netto dei soli prodotti energetici l’indice sale dell’1,4% dal +1,3% di luglio. L’inflazione acquisita per il 2010 si attesta così all’1,5%. L’indice armonizzato Ipca è risultato in rialzo dello 0,2% su mese e dell’1,8% su anno, mentre a luglio l’indice era calato dello 0,9% su mese ed era salito dell’1,8% su base tendenziale.
Per quanto riguarda il settore spesa gli incrementi congiunturali maggiori su base mensile riguardano il settore comunicazioni (+1,2%), trasporti (1%) e abitazione, acqua, elettricità e altri combustibili (+0,3%), mente le diminuzioni più rilevanti riguardano abbigliamento e calzature (-0,1%). Sul piano tendenziale, invece, i maggiori tassi di crescita riguardano i trasporti (+3,8%), altri beni e servizi (+3,3%) e istruzione (+2,5%). I prezzi degli alimentari sono rimasti invariati sul piano congiunturale e sono lievemente cresciuti sul piano tendenziale (+0,2%).