In attesa del vertice Opec il petrolio è sceso ai minimi

by Redazione Commenta

Sono molti i Paesi che non vogliono ridurre la propria produzione. Ciò significherebbe perdere quote di mercato.

Intorno alle ore 13:15 di oggi si è verificata una sorta di crollo del petrolio con le relative contromisure del cartello di Paesi produttori dell’Opec da una parte, le indicazioni sulla forza dell’economia tedesca dall’altra. Nel giorno del Ringraziamento per gli Usa, gli investitori oscillano tra questi due poli. Tutto, peraltro, nel giorno della riunione Opec.

Le quotazioni calano e la finanza internazionale manifesta costantemente le sue preoccupazioni. Intanto, i Paesi produttori dovranno scegliere se tagliare o non tagliare la produzione di reggio. Il cartello Opec pesa per il 40% delle estrazioni. Gli accordi, attualmente, parlano di 30 milioni di barili al giorno.

A Vienne, dove oggi si svolgerà il vertice, si sono tenute una serie di pre-riunioni. Molti dei Paesi sono intenzionati a non modificare l’asticella. Arabia Saudita e Iran, per esempio, credono che il mercato procederà autonomamente a riequilibrarsi mediante il livellamento dei prezzi. Sono molti i Paesi che non vogliono ridurre la propria produzione. Ciò significherebbe perdere quote di mercato. Michael McCarthy, strategist di Cmc Markets, ha spiegato:

La riunione Opec è l’evento principale di giornata. Le recenti prese di posizione saudite lasciano intendere che difficilmente il cartello accetterà tagli alla produzione, e se lo farà il mercato dubiterà delle reali possibilità che sia concretamente rispettato. Il panel di venti economisti dell’agenzia Usa è esattamente spaccato in due sul possibile esito del summit austriaco, ma ormai il mercato scommette su un nulla di fatto. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, con l’attuale livello di produzione Opec il prossimo anno si andrà verso un eccedenza di 1-1,5 milioni di barili al giorno. In un recente report, SocGen ha stimato che se i prezzi venissero lasciati oscillare sul mercato si potrebbe presto arrivare a circa 65 dollari al barile per il Wti.

 

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