
In questo periodo, infatti, l’attenzione del gruppo è puntata sulla definizione dell’accordo in forza del quale De Cecco acquisirà il controllo della First pasta company, ovvero il secondo produttore nazionale di pasta in Russia.
La conclusione definitiva di questo accordo, la cui firma è attesta per la fine del mese, sarebbe dunque il motivo principale che ha portato l’azienda a rimandare ancora una volta lo sbarco in Borsa, anche se non è ancora detta l’ultima parola. Secondo quanto riferito da alcune fonti, infatti, l’assemblea avrebbe dato mandato al consiglio di amministrazione di discutere con i venditori di un possibile allungamento del progetto di quotazione in Borsa al 2013. Se questi accetteranno non sorgerà alcun problema, tuttavia ci si chiede cosa accadrà invece nel caso in cui qualcuno non dovesse accettare e, soprattutto, se in tal caso sarebbe a rischio l’intera operazione di quotazione in Borsa.
[LEGGI] PRIMO BILANCIO SEMESTRALE DE CECCO 2010
BILANCIO DE CECCO 2010
Nel corso dello scorso anno De Cecco ha realizzato un utile pari a 13,2 milioni di euro, ossia più che triplicato rispetto all’anno precedente, soprattutto grazie al significativo miglioramento della gestione tributaria. Il fatturato ha registrato una crescita del 13,2% a 343 milioni di euro, il margine operativo lordo è risultato pari a 37,2 milioni di euro (+22,3%) e l’indebitamento netto è migliorato a 317,5 milioni di euro (-2,1%).
Tra le voci che compaiono nel bilancio figura anche quella “altri debiti”, pari a 104,4 milioni di euro e che riguarda per 101,3 milioni il debito verso i soci, ovvero pari alla somma che la società deve versare a fronte dell’acquisto avvenuto nel 2008 delle partecipazioni in Molino e Pastificio De Cecco Pescara spa e De. Fin srl. e condizionato all’ammissione alle negoziazioni sul mercato telematico azionario delle azioni ordinarie dell’acquirente F.lli De Cecco di Filippo-Fara San Martino spa entro il 31.12. 2012.