
Nello stesso tempo il governo vuole continuare a dilagare la spesa per investimenti adottando però delle misure atte a controllare l’inflazione.
Il cambiamento della politica monetaria cinese era in discussione da diverse settimane da parte dei consiglieri della Banca Centrale, ma l’approvazione del Politburo segna una svolta decisiva nella politica cinese.
“Questo significa che ogni strumento di politica monetaria atto a controllare la liquidità e l’inflazione può essere ora usato“, ha detto Ken Peng, economista di Citigroup a Pechino aggiugendo che ci si aspetta cinque aumenti di tassi entro la fine del 2011.
“La Cina non ha bisogno ora di preoccuparsi tanto della domanda globale“, ha detto Xian’an Dong, capo economista con titoli industriali a Pechino quanto “invece del contenimento dell’inflazione ed evitare così il surriscaldamento economico“.
L’inflazione ha subito infatti un aumento del 4,4% rispetto all’anno precedente, si prevede pertanto di avere un taglio superiore nel mese di novembre. Sebbene questo sia stato determinato quasi esclusivamente dall’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, le pressioni sui prezzi sono stati causati a monte dall’aumento del costo delle materie prime.