Il presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena, ovvero Alessandro Profumo, prova a tracciare le linee guida per far tornare a brillare l’istituto di credito più antico d’Italia, sebbene lo scandalo dei derivati e dell’acquisizione di Antonveneta pesa come un macigno sulla reputazione della banca e sulle sue prospettive future. Profumo vuole che il gruppo bancario senese resti indipendente, evitando così di essere completamente nazionalizzato. Inoltre, è stata smentita categoricamente l’ipotesi di fusione con BancoPosta, avanzata giovedì scorso dal settimanale L’Espresso. Profumo ha comunque indicato la strada da seguire per il rilancio di Mps.
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Mps perde 100 milioni nel primo trimestre 2013
Il primo trimestre del 2013 si è chiuso con una perdita netta di 100,7 milioni di euro per Banca Monte dei Paschi di Siena, che dodici mesi fa registrava invece un profitto di 89 milioni di euro. Il risultato netto operativo ha evidenziato un passivo di 67,9 milioni di euro, che fa da contraltare al risultato positivo di 253,4 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. In netta crescita troviamo, però, il margine di interesse: +37,4% a 597milioni di euro.
Mps pagherà i nuovi Monti-bond in azioni
Banca Mps avrà la possibilità di pagare in azioni il costo dei nuovi titoli ibridi emessi a favore dello stato italiano. E’ scritto nel decreto legge Dismissioni, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale. Nel testo ci sono anche le norme relative al sostegno pubblico a favore dell’istituto di credito senese: la dimensione dell’esposizione nei confronti dello stato ammonta a 3,9 miliardi di euro, di cui 3,4 miliardi saranno utilizzati entro fine anno. Da questo importo 1,9 miliardi di euro serviranno per rimborsare i vecchi Tremonti-bond.