Il presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena, Alessandro Profumo, prova a tracciare le linee guida per far tornare a brillare l’istituto di credito più antico d’Italia
Il presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena, ovvero Alessandro Profumo, prova a tracciare le linee guida per far tornare a brillare l’istituto di credito più antico d’Italia, sebbene lo scandalo dei derivati e dell’acquisizione di Antonveneta pesa come un macigno sulla reputazione della banca e sulle sue prospettive future. Profumo vuole che il gruppo bancario senese resti indipendente, evitando così di essere completamente nazionalizzato. Inoltre, è stata smentita categoricamente l’ipotesi di fusione con BancoPosta, avanzata giovedì scorso dal settimanale L’Espresso. Profumo ha comunque indicato la strada da seguire per il rilancio di Mps.
Il presidente dell’istituto di credito di Rocca Salimbeni ritiene sia fondamentale che la banca riesca a rimborsare i Monti-bond, in modo tale da allontanare il rischio della nazionalizzazione. Come rimborsarli? Profumo ritiene che Mps può farcela con più reddito, tagliando drasticamente i costi e riqualificando i ricavi. Tuttavia, una seconda fase del piano di rilancio prevede in ogni caso un aumento di capitale da un miliardo entro i prossimi due anni.
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Allontanata poi l’ipotesi di merger con BancoPosta, sebbene sul tavolo del premier Enrico Letta ci sia un’idea in tal senso che va dall’accordo commerciale al successivo accordo strategico, con la possibilità di ingresso sulla scena di Cassa Depositi e Prestiti. Profumo ha bollato però l’argomento con un “no commentâ€.
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Il manager senese è ora concentrato sugli sviluppi dell’indagine della Procura di Siena sulla cosiddetta banda del 5% e sulle altre vicende legate agli ex vertici. Pesanti le crticihe a Mussari e Vigni, accusati di aver nascosto i problemi solo per mantenere le posizioni, sfruttando persone deboli. Intanto in borsa la quotazione di Banca Mps è pari a 0,229 euro.