Il costo dell'operazione si aggira sui 900 milioni di euro.
Telecom cede le torri brasiliane, muovendosi per affiliare la società controllata Tim Brasil all’operatore locale Oi. Il consiglio d’amministrazione della società carioca nel pomeriggio di ieri ha avviato la vendita di 6.481 torri al gruppo American Power. Il costo dell’operazione è stato di quasi 3 miliardi di reais, ovvero 900 milioni di euro.
Intanto, in Italia si lavora su una possibile integrazione tra Tim e Oi, come si evince da una nota diffusa a seguito della chiusura della borsa di San Paolo.
Il consiglio di amministrazione si è riunito per cinque ore. L’amministratore delegato Patuano ha inviato un’informativa relativa alla proposta inviata da F21. Attraverso di essa, Telecom Italia ha formalizzato l’interesse per l’avviamento in tempi brevi delle discussioni finalizzate all’acquisizione di una quota di controllo della società Metroweb. Sarebbe questo il partner ideale al fine di realizzare velocemente il piano di sviluppo delle infrastrutture di rete in fibra ottica di nuova generazione a livello nazionale.
Anche in Italia dunque il gruppo cerca di intraprendere la strada della crescita per linee esterne. E si è già mosso con una proposta per acquisire il 53,8% in mano al fondo F2i (il resto è appannaggio della Cdp).
Per quanto concerne invece il Brasile, l’obiettivo è di arrivare a una fusione tra Tim (seconda società di telefonica mobile del paese) e Oi (quest’ultima è il quarto operatore nel mobile e leader storico nel comparto del fisso), nell’ottica del consolidamento in corso, all’interno del quale Telecom desidea la maggioranza.
Il mercato è prudente ed è preoccupato per un incremento di capitale per finanziare l’operazione: a Piazza Affari il titolo del gruppo italiano ha invertito la rotta solo grazie alla corsa generale del listino (+1,71% a 0,91 euro in chiusura) nella giornata di venerdì.