Nikkei ha chiuso in ritardo

by Redazione Commenta

Le autorità sostengono che, al fine di stabilizzare il mercato, sarebbe utile vietare agli operatori commerciali..

L’indice giapponese Nikkei martedì ha chiuso in ritardo sul 6,4% dopo essere già sceso sotto i sette punti per la prima volta dopo 26 anni.

Le autorità sostengono che, al fine di stabilizzare il mercato, sarebbe utile vietare agli operatori commerciali di vendere azioni che non posseggono o che non hanno ancora avuto in prestito.

Ultimamente lo yen è aumentato di valore rispetto al dollaro ma martedì il suo valore rispetto al dollaro è nuovamente calato, circostanza questa che risulta molto favorevole per gli esportatori.


L’indice Kospi della Corea del Sud inizialmente è sceso al 2,6% ma a fine giornata ha chiuso con un rialzo del 5%. Ad Hong Kong la mattinata si è conclusa con un rialzo del 6,1%, riguadagnando, quindi, alcune delle perdite subite lunedì. Si guarda con molto interesse il rialzo di Hong Kong poichè è considerata tutt’oggi la capitale dell’economia cinese come è scritto anche sull’ultimo libro edito da Mondadori “Centomila punture di spillo di Carlo De Benedetti“.

Il Ministro delle Finanze giapponese Shoichi Nacagawa ha sottolineato la necessità di porre fine alla consuetudine di vendere azioni che non si posseggono. Si tratta di una pratica in uso tra numerosi venditori speranzosi che il prezzo dell’azione in questione salga di modo che possano guadagnare la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita.


Il Primo Ministro giapponese Taro Aso, intanto, ha manifestato l’intenzione di ritardare le elezioni proprio a causa della crisi economica. In Europa e America, lunedì, i mercati azionari si sono conclusi in ribasso. A Wall Street il Dow Jones è sceso del 2,42%. A Londra il FTSE ha chiuso sotto lo 0,79%, il Cac di Parigi ha chiuso sotto il 3,96%, mentre il Dax di Francoforte è salito sul 0,91%.

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