
Dopo le parole di Sabelli le polemiche non hanno tardato ad arrivare. Prima fra tutte è stata quella del leghista Marco Reguzzoni che ha affermato come questa decisione abbia evidenziato che le ragioni con le quali era stato giustificato un possibile trasloco di Alitalia da Malpensa a Fiumicino erano solo bugie e che le parole di Sabelli dimostrano solo una cosa e cioè che “Cai è una compagnia romana con gli interessi a Fiumicino“.
Dello stesso parere di Reguzzoni anche il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che ha parlato del rischio monopolio da parte di Alitalia, e Filippo Penati che ha reagito duramente alla notizia affermando: “A furia di fare lo scendiletto del governo amico il sindaco Moratti è stato battuto da Gianni Alemanno 5 a 0“.
Il presidente Roberto Colaninno ha cercato di porre fine alle polemiche affermando: “Roma è la capitale del Paese e se si chiama Roma la discussione è finita“. Quello che preoccupa di più Colaninno, infatti, non sono le polemiche scatenate ma, bensì, i dettagli dell’accordo.
Sia Sabelli che Colaninno ieri hanno affermato che si aspettano piena collaborazione da parte di Aeroporti di Roma che dovrà provvedere, ad esempio, a richiedere canoni d’affitto ragionevoli per l’uso degli hangar e delle palazzine dedicate agli uffici, nonchè scegliere di dedicare l’intero molo A dell’aeroporto alla compagnia.
Il presidente della società Aeroporti di Roma Fabrizio Palenzona, a riguardo, ha affermato: “siamo consapevoli che oggi siamo ad una svolta. Quella di Alitalia è una scelta di impresa rispettosa, ma anche il gestore dello scalo è un’impresa privata che deve servire lo sviluppo e avere anche un ritorno economico“.
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