Fondo Clessidra interessato a La7

by Redazione Commenta

Tra le 15 manifestazioni di interesse per il dossier Telecom Italia Media, giunte sul tavolo degli advisor dell’azionista di controllo Telecom Italia, ovvero Mediobanca e Citigroup, c’è anche quella del fondo di private equity Clessidra

 Tra le 15 manifestazioni di interesse per il dossier Telecom Italia Media, giunte sul tavolo degli advisor dell’azionista di controllo Telecom Italia, ovvero Mediobanca e Citigroup, c’è anche quella del fondo di private equity Clessidra. La candidatura di Clessidra per gli asset TI Media non è di certo passata inosservata agli operatori del settore. Il fondo sembrerebbe interessato a valutare alcuni asset in vendita, sia le attività televisive – e quindi chiaramente La7 – sia le infrastrutture, ovvero i multiplex di proprietà. L’interesse di Clessidra sembra quasi scontato, considerata anche l’importante esperienza valutata da alcuni manager del fondo nel settore televisivo.

In particolare, lo stesso fondatore di Clessidra, cioè Claudio Sposito, è stato amministratore delegato di Fininvest. Inoltre, Alessandro Grimaldi – un altro manager del fondo – ha già svolto l’incarico di direttore finanziario della holding del Biscione. Qualche mese fa Clessidra aveva già provato a entrare nel settore dei media con un’offerta per Endemol.

Tra le varie manifestazioni di interesse quella di Clessidra sembra essere la più interessante tra i player italiani in gioco. Bisognerà valutare solo se il fondo sarà realmente interessato a proseguire la trattativa. Per Telecom Italia Media, invece, il maggiore interesse arriva dall’estero. I nomi più accreditati sono sempre quelli di Al-Jazeera, di Discovery Channel e di Sky Italia. Quest’ultima, però, sembra meno interessata rispetto alle altre.

Le variabili in grado di influenzare l’interesse per gli asset TI Media sono sia il prezzo sia la quota di mercato che ad esempio La7 potrebbe essere in grado di guadagnare sui competitor sia le stime sugli introiti pubblicitari, che sono visti in deciso calo per il piccolo schermo. Probabilmente sarà più facile cedere i multiplex, che essendo infrastrutture hanno una loro generazione di cassa.

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