Piazza Affari, in ripresa i settori penalizzati lo scorso anno

Oggi a guidare le tendenze dei mercati finanziari è la fiducia. La forza del mercato italiano a inizio 2014 è avvalorata dal rilevante rialzo dei settori più deboli che in questi anni hanno risentito molto della crisi, come l’immobiliare (+37%), i media (+22%), le telecomunicazioni (+18%) e il comparto dei materiali edili (+16%). Con un rialzo del 17% c’è la tecnologia e il settore delle auto e della componentistica, palesemente forti per il legame con l’export.

Attese per la decisione della Bce

Mancano due giorni alla tanto attesa decisione sui tassi da parte della Banca Centrale Europea, di cui abbiamo discusso ieri e da cui, dalla price action di mercato, sembra non attendersi nulla il mercato.

Bce, cosa attendersi nella prossima riunione

La pressione verso una qualche tipologia di interventismo da parte della Bce continua ad essere alta, ove le recenti pubblicazioni dei vari indicatori economici dell’Eurozona non sono state di certo lusinghiere e laddove si affacciano nuovi pericolosi fantasmi che minacciano il sistema nel suo complesso come quello sul fronte politico.

Hera, ricavi in crescita nonostante la crisi

risultato heraHera, nonostante il periodo di crisi, ha chiuso l’undicesimo bilancio consecutivo con segno positivo. Nel 2013 ha avuto un utile netto di 181,7 milioni euro, in crescita del 35,2% rispetto ai 134,4 milioni del 2012.

Dati macroeconomici migliorano, ma le borse stentano a riprendersi

I dati macroeconomici europei relativi al quarto trimestre del 2013 si sono dimostrati generalmente più rosei delle attese (+0,3%) con un incremento simile tra i principali paesi: la crescita nel 2014, a riprova, è attesa positiva in Germania (+0,4%), in Francia (+0,3%) ed è confermata anche la stabilizzazione del contesto macro in Italia (+0.1%), dopo la più lunga recessione dal dopoguerra.

Investire piccole somme, scendono i costi fissi

Anche chi ha poche possibilità economiche oggi può investire meglio rispetto ad un anno fa. Stando a CorrierEconomia dal primo gennaio 2014, il micro risparmio non soffre più per l’eccessivo carico dell’imposta di bollo, applicata dal 2012 a tutti gli investimenti. Anche se l’aliquota è salita al 2 per mille, l’abolizione della soglia minima di 34,2 euro tocca i mini patrimoni e nei prossimi mesi anche la tassazione sui rendimenti e sui capital gain potrebbe essere ridefinita.