Fed e Bce, le strategie stimolano le valute

by Redazione Commenta

Il trend generale, provocato dal Quantitative easing della Bce, è quello di un euro destinato a indebolirsi.

Le Borse aspettano che si riaprano le contrattazioni, in attesa di avere alcune conferme. Per quanto concerne la borsa di Milano si attende l’avvio del riassetto di Pirelli, la quale dovrebbe essere rilevata da ChemChina.

Alzando lo sguardo dagli affari di casa, l’attenzione degli investitori è soprattutto sul fronte valutario, con le opposte mosse dell’accomodante Bce e della Fed – in via di irrigidimento della politica monetaria – a provocare la volatilità sul mercato dei cambi. Il cambio tra euro e dollaro ha fatto emergere un rafforzamento venerdì scorso, con la divisa Ue di nuovo sopra quota 1,08. Si tratta, secondo gli operatori, di movimenti anche determinati dal riallineamento dei portafogli a breve termine. Il trend generale, provocato dal Quantitative easing della Bce, è quello di un euro destinato a indebolirsi.

Ma gli esperti allargano il quadro:

C’è anche la ‘guerra’ tra Francoforte e Washington per chi riesce a tenere la moneta sufficientemente bassa da spingere le industrie esportatrici fuori dalla crisi (vista con gli occhi di Draghi) o da non impensierire la ripresa (con quelli di Yellen). Dopo che la Fed si è mostrata ‘colomba’ nell’ultima riunione, svincolandosi sì da attese sul rialzo dei tassi ma facendo capire che non sarà una mossa repentina. Nell’ultima ottava il dollaro si è indebolito come non gli accadeva dall’ottobre 2011, perdendo terreno contro tutte le principali valute concorrenti. Il Bloomberg Dollar Spot Index è sceso del 2,2%, ma resta in rialzo dell’1,9% nel mese e del 5,7% annuo. Tra gli eventi da monitorare nella settimana, soprattutto per quanto riguarda le mosse della Fed, la terza lettura del Pil Usa, in arrivo venerdì.

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