Mediobanca sempre più internazionale

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Sin dall'inizio il fondatore Enrico Cuccia ha creato una rete di partecipazioni estere, tuttavia è sempre stato molto attento a non dare alla banca..

Sin dall’inizio il fondatore Enrico Cuccia ha creato una rete di partecipazioni estere, tuttavia è sempre stato molto attento a non dare a Mediobanca stabili basi estere.

Da quando il testimone è passato ad Alberto Nagel, tuttavia, si è verificata un’inversione di tendenza in forza della quale sono state progressivamente rafforzate le sedi all’estero, prima a Parigi e poi a Francoforte, Madrid e Londra. A riguardo l’ultimo passo compiuto dalla banca è stato l’ulteriore rafforzamento della sede di Francoforte con tre acquisti da Rothschild: Adam Bolek, Steffen Geisler e Jens Krane.


La progressiva espansione in territorio non italiano ha automaticamente aumentato la percentuale di contributo sui ricavi relativi alla componente “core” della banca, ossia il ramo corporate & investment banking. Al momento, infatti, è arrivata a superare il 20% dallo 0 del 2004 e dal 3% del 2005. Per il 2011 le stime ipotizzano che si riuscirà ad arrivare al 30%.

Non è un caso, quindi, che Mediobanca venga frequentemente scelta come advisor in operazioni di rilievo, ad esempio in Spagna ha svolto ruoli di questo tipo per Enel Green Power, Telefonica, Endesa, e Albertis; in Germania ha seguito le operazioni per l’acquisizione di Kamps, in Francia ha fiancheggiato Gdf e France Telecom; mentre in Gran Bretagna è al ventunesimo posto per le attività di M&A delle banche d’affari non residenti nella City.

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