Nessuna votazione concertata in BPM

by Redazione Commenta

Il clima in BPM, lungi dal distendersi in vista delle votazioni del 22 ottobre, si sta surriscaldando ogni giorno di più.

Secondo quanti riportato dagli odierni quotidiani finanziari si evince come la lista presentata dall’Associazione Amici della BPM, che vede capolista Andrea Bonomi, sarebbe decisamente favorita tra quelle possibili e, soprattutto, nei confronti di quella dei dissidenti sindacati Fabi e Fiba-Cisl.

Nonostante tutto questo, però, la votazione prevista per il 22 ottobre 2011 si preannuncia tutt’altro che scontata o facile o tranquilla.

AUMENTO DI CAPITALE E NUOVA GOVERNANCE BPM


Il clima, già notevolmente incandescente, si è decisamente infervorato a causa della decisione della Consob, l’istituto di sorveglianza sulla borsa e le società, di effettuare alcuni minuziosi controlli, sui rapporti intercorsi proprio tra il numero 1 di Investindustrial e l’associazione suddetta, con fine di escludere qualsiasi ipotesi di votazione concertata.

Eppure quest’ipotesi, sbandierata fieramente dagli oppositori della lista Bonomi-Amici, potrebbe decadere prima ancora che il lavoro di revisione degli analisti della Consob sia giunto al termine.

TITOLO BPM IN RIALZO PER INTERESSE FONDI DI INVESTIMENTO

I motivi per affermarlo sarebbero, secondo fonti interne che hanno voluto rilasciare alcune frettolose dichiarazioni, diversi e riguarderebbero alcuni punti chiave del Testo Unico sulla Finanza.

Secondo la legge Draghi, infatti, almeno uno dei componenti il consiglio di amministrazione dovrebbe appartenere alla lista di minoranza più titolata, in questo caso stiamo parlando, con ogni probabilità, o della lista Matteo Arpe, improvvisamente tornato in auge, o della lista Assogestioni di Marcello Messori, purché non abbia mai intrattenuto alcun tipo di rapporto con i membri provenienti dalla lista di maggioranza.

I RISCHI DELL’AUMENTO DI CAPITALE DI BPM

Inoltre, come comunicato quest’oggi, affinché si concretizzi l’ipotesi di concerto, bisognerebbe che si verificassero alcune precise condizioni tra le quali, la più importante, sarebbe quella che l’ente promotore sia socio della realtà economica indagata e, non possedendo Amici della BPM alcuna azione della banca si evince come non vi sia nulla di illegale nella operazioni tra di essa e Andrea Bonomi.

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